"Una passeggiata con De Chirico" Come Ferrara diventò metafisica

La conferenza dello psichiatra e divulgatore Adello Vanni dedicata agli anni in città di De Chirico, Savinio e Carrà.

"Una passeggiata con De Chirico"  Come Ferrara diventò metafisica

"Una passeggiata con De Chirico" Come Ferrara diventò metafisica

La psichiatria come chiave di accesso al mondo di Giorgio De Chirico e dei metafisici ferraresi. Adello Vanni, psichiatra, scrittore e divulgatore della Metafisica ferrarese, sabato 9 settembre, dalle 17 alle 19, presso il centro culturale il Mercato di Argenta, animerà una conferenza dal titolo: ‘Coppiette, ricciole, pampepato, mistocchine... passeggiando con de Chirico a Ferrara (1915-1917). Prodotti tipici e percorsi in città’.

L’evento è inserito all’interno delle manifestazioni della Fiera di Argenta, in collaborazione con Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara. Nel triennio 1915-1918 quattro artisti e soldati vissero e lavorarono nella città estense: Giorgio de Chirico, il fratello Alberto Savinio, Carlo Carrà, Mario Pozzati, a cui si aggiunsero il ferrarese de Pisis e il bolognese Giorgio Morandi. "Attraverso lo slogan ‘Ferrara città della Metafisica’ – commenta Vanni – si vuole sottolineare come in quel triennio nella nostra città venne declinata l’ultima fase della pittura metafisica e l’inizio della letteratura metafisica".

Gli artisti-soldato descrissero ampiamente la loro esperienza estense: le passeggiate nel ghetto e nell’Addizione Erculea con la scoperta del pane e dei dolci ferraresi (tema portante della conferenza); la vita promiscua nelle caserme; la seduzione dell’amore profano; l’innamoramento di de Chirico per Antonia Bolognesi, impiegata della Provincia nel Castello; la frequentazione del teatro Bonacossi, del caffè Folchini (oggi caffè Europa) e del "losco" caffè Elena.

Ma anche la permanenza, tra ricovero e ’imboscamento’, a Villa del Seminario (oggi Città del Ragazzo).

"Promuovere a tutti i livelli il concetto di ‘Ferrara città della Metafisica’ – prosegue lo psichiatra – aggiunge un’altra importante attrattività, culturale, turistica ed economica, a favore della nostra città, che si è come dimenticata di essere stata la culla di questa importantissima esperienza artistica del Novecento".

Francesco Franchella