MARIO BOVENZI
Cronaca

Una scuola tra i reparti: "Noi, prof all’ospedale. Così non perdono l’anno"

Due docenti dell’istituto Andrea Costa sono di ruolo nella pediatria di Cona "Grazie a noi i ragazzi ricoverati possono studiare, situazioni molto dolorose".

Paola Iannuzzi insegnante dell’istituto. Alda Costa, la preside è Antonietta Allegretta

Paola Iannuzzi insegnante dell’istituto. Alda Costa, la preside è Antonietta Allegretta

I banchi, gli scaffali con i libri, i quaderni aperti con temi, equazioni, il futuro a righe e quadretti. Intorno le corsie, via vai di pazienti, medici e infermieri. E’ alle soglie di una missione l’insegnamento per Chiara Forlani, scrittrice per passione, e Paola Iannuzzi. Sono professoresse dell’istituto comprensivo Alda Costa, guidato dalla dirigente scolastica Antonietta Allegretta. Ma ogni giorno non entrano, quando suona la campanella, nell’istituto. La loro vocazione le ha portate in ospedale, prof nella scuola istituita nella pediatrica dal ministero della pubblica istruzione.

"Siamo in due, due colleghe. Io insegno lettere, la mia collega matematica. In realtà ci siamo divise tutte le materie, così facciamo lezioni ai ragazzi dalla ‘a’ alla zeta". E non solo le materie. "Ci occupiamo anche dei tre cicli, primaria, media e scuole superiori". Fanno un po’ tutto loro. "E’ una nostra scelta, è necessario fare domanda per accedere al ruolo, entri solo nel caso il posto sia libero. Sicuramente, se fosse possibile, servirebbero più insegnanti. Comunque quando ci troviamo in difficoltà per le materie che non conosciamo, soprattutto per le superiori, chiediamo aiuto ai nostri colleghi della scuola, diciamo così, normale. Abbiamo tutto il loro sostegno, la dirigente è entusiasta".

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito si occupa dell’istruzione in tutte le istituzioni, comprese quelle penitenziarie e gli ospedali, attraverso specifici servizi come la ’Scuola in ospedale’ e l’istruzione domiciliare. Forlani insegna in ospedale da sei anni, la sua collega da più tempo. Sono loro che danno la possibilità agli allievi di non restare indietro con gli studi, in caso vengano ricoverati, di non perdere l’anno. Le lezioni dalle 9 alle 16, le ore nel corso della giornata possono variare. Seguono in media 150 alunni all’anno che gravitano sui reparti di pediatria, riabilitazione del San Giorgio e oncoematologia. Condividono l’aula con la biblioteca dell’associazione Giulia e lavorano a stretto contatto con i volontari delle associazioni Circi (biblioteca Blu), Giulia, Ail e Vola nel cuore. "Insegnare a questi ragazzi, ai bambini che sono ricoverati in un ospedale è molto impegnativo – aggiunge –. Ci troviamo davanti in alcuni casi situazioni assai dolorose, che a volte purtroppo portano ad uno strazio infinito quando questi piccoli malati non riescono a sconfiggere la malattia. Noi insegnanti siamo sottoposti ad un fortissimo carico emotivo".

Proprio per questo viene messo a disposizione dall’associazione Giulia uno psicologo, si chiama Nicola Corazzari. "Ci segue, ci appoggia quando affrontiamo situazioni così strazianti", aggiunge, tra le mani sfoglia la sua seconda passione, la scrittura, i libri. Ne ha scritti tanti, gialli, storici, alcuni insieme ai suoi ragazzi, sulle passioni di quei bimbi che sono in un reparto, sulla storia di Comacchio. "E’ un modo per raccontarci, per riuscire a nutrire la speranza. La cultura è speranza", afferma, tra le braccia – come un figlio – un libro per ragazzi che ha scritto per raccogliere fondi a scopo benefico, parole e solidarietà. "Sì, insegnare ai bambini nell’ospedale. Una mia scelta di vita".