
Viviana Mezzadri con il marito Giorgio Benini
Si apre un nuovo capitolo per il noto panificio Benini di Baura, che da pochi giorni ha dovuto salutare uno dei due fondatori, nonché una certezza per i clienti abituali. "La Viviana" (era conosciuta così) porta con sé una lunga storia fatta di sacrifici, coraggio e determinazione, che però hanno portato lei e suo marito a regalare un punto di ritrovo importante per una cittadina come Baura. Una storia durata per più di 55 anni, che fra una coppia sfornata e l’onorificenza di bottega storica consegnata direttamente dal sindaco Alan Fabbri (nel lontano 2020), di fatto non giungerà al termine. Il funerale di Viviana Mezzadri verrà celebrato oggi pomeriggio, alle 15, nella chiesa di Baura.
"Mia mamma – ha raccontato Elisa Benini, figlia di Viviana – è sempre stata una sarta, anche perché un tempo il ruolo della femmina era legato a mansioni di questo tipo. Dopodiché all’età di 19 anni ha deciso di acquistare un forno qui a Baura insieme a mio padre, uno dei primi in tutta la provincia". In anni piuttosto complicati, come quelli del dopoguerra, non è mai stato semplice trovare le giuste risorse per poter vivere in maniera spensierata. Le difficoltà maggiori, poi, arrivavano nel momento in cui a pesare sull’aspetto economico era una nuova attività da mantenere: "In quegli anni i miei genitori hanno dovuto fare molti sacrifici, cercando di preservare il poco che avevano e raccattando tutto ciò che potevano. Ricordo anche che hanno dovuto chiedere un prestito per comprare della farina".
Tuttavia, di fronte alle complicate soluzioni da accettare in un contesto ferito dalla crisi, l’amore per la professione e per il pane è sempre riuscito a prevalere: "Lei era sempre lì e non mollava mai – ha proseguito Elisa –. Ha lavorato tantissimo e chiedeva lo stesso anche a me e mio fratello Enrico. Per me questo che hanno costruito è un impero, perché è solido nelle fondamenta grazie alla sua esigenza e alla sua volontà di fare le cose nella maniera migliore possibile". Una forte passione che negli anni ha voluto anche condividere con i più piccoli: "Qui a Baura abbiamo cercato di condividere quest’arte con le scuole. Poco dopo la fine del periodo Covid, infatti, una delle scuole ha chiamato mio padre per raccontare la sua storia da fornaio, per poi venire qui in panificio a toccare con mano l’esperienza di mia mamma. I bambini hanno potuto creare le proprie ocarine".
La sua scomparsa causata da un infarto ha sconvolto davvero tutti: "Era cardiopatica e diabetica, ma nessuno si aspettava che potesse salutarci così. Sono però contenta di tutto l’affetto che stiamo ricevendo: dappertutto ci chiamano e ci stanno dimostrando un affetto incredibile. Nel panificio c’è uno sgabello dove lei si sedeva sempre, facendo pubbliche relazioni, e molti clienti mi hanno detto: ‘Ma lunedì era seduta lì, com’è possibile?’". Un amore incredibile che Elisa ha voluto accogliere, regalando a "La Viviana" un funerale ricco di affetto: "Questo è l’omaggio che voglio darle. Inizialmente lei voleva fare il funerale a Contrapò, ma lì la chiesa è piccola e il parcheggio ristretto. Per questo motivo faremo il funerale a Baura per ospitare tutti, perché penso ci saranno davvero tante persone".