L’anno venturo per la nostra città simboleggia qualcosa di molto importante. Saranno trent’anni dal riconoscimento dell’Unesco. Patrimonio dell’umanità. Ebbene, per arrivare ’pronta’ al grande appuntamento, l’amministrazione è già al lavoro per la redazione di un aggiornamento al Piano di Gestione. Sembra una cosa burocratica, ma non lo è affatto come conferma al Carlino l’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli, all’indomani della riunione del tavolo operativo che curerà il progetto. Va detto, peraltro, che parallelamente a questo lavoro – grazie a un finanziamento del ministero, stiamo parlando di 245 mila euro – sarà definitivamente riaperta la Porta degli Angeli in cui verrà collocato l’hub Unesco. Ma torniamo al Piano di Gestione. "Grazie ad un finanziamento del Ministero di 245 mila euro ottenuto dal Comune e co-finanziato con 30mila euro di fondi comunali – così l’assessore alla Cultura che si sta occupando del dossier – inizierà quindi un importante lavoro volto alla definizione di una strategia condivisa per la tutela e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio culturale secondo gli indirizzi definiti dall’Unesco, che sollecitano l’individuazione di azioni indispensabili per garantire il giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo socio-economico". A questo proposito, peraltro, l’amministrazione ha assunto una project manager ad hoc. Si tratta di Katia Basili, architetto di vaglia dal prestigioso curriculum. A coordinare tutto il lavoro sul piano amministrativo sarà – oltre ai dipendenti comunali dedicati all’Unesco – la dirigente Ethel Guidi. Il progetto non riguarda solo Ferrara, tant’è che al Comitato di Pilotaggio hanno preso parte anche rappresentanti della Regione, della Provincia , della Soprintendenza e dell’Ente Parco.
"Considerata l’estensione del sito (1650 kmq) e la numerosità dei soggetti istituzionali coinvolti, 18 Comuni insistono infatti sul territorio incluso nel riconoscimento – scende nei dettagli l’assessore – la redazione del nuovo Piano sarà impegnativa ma l’impostazione è già molto chiara a partire dalla verifica dello stato conservativo degli “attributes”, da un’approfondita analisi di contesto indispensabile per l’individuazione dei punti di forza e debolezza di un paesaggio culturale così esteso, alla definizione di piani di azione e sistemi di monitoraggio, con un’attenzione particolare alle attività didattiche rivolte alle scuole e alla realizzazione di un nuovo sito web". " Al riconoscimento del 1995 alla città, esteso al Delta con il suo sistema di Delizie nel 1999, si è aggiunto anche nel 2015 il riconoscimento di Riserva della Biosfera del Delta del Po, un territorio quindi unico sia come paesaggio culturale che dal punto di vista naturalistico - uno strumento di gestione efficace, aggiornato e condiviso non poteva più aspettare. Le giovani generazioni rappresentano il futuro per la prosecuzione della protezione, della salvaguardia e dello sviluppo delle risorse del sito pertanto nel progetto non potevano mancare le attività nelle scuole".
f .d .b.