Unife, ‘Career day’ plasma il futuro "Qui in cerca di nuove opportunità"

Tanti i giovani che, ieri mattina ai padiglioni della Fiera, si sono confrontati con gli imprenditori. L’iniziativa dell’Ateneo ha riscosso molto successo. Saccomanni (Hippocrates): "Studenti interessati"

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di Matteo Langone

C’è chi ha le idee chiare e chi no, chi pensa di approfittarne per affinare la scelta post universitaria e chi, invece, si perde in decine di opportunità allettanti. Il ‘Career day’ targato Unife è questo e molto altro. L’edizione di quest’anno, andata in scena ieri nei padiglioni della Fiera, racconta di un universo di ragazzi – alcuni ancora frequentanti l’Ateneo, altri già laureati – che, tra sicurezze e dubbi, hanno oggi di fronte a loro forse la scelta più importante della vita: cosa fare da grandi. Tra un colloquio e un altro, tra la ricerca di informazioni di questa o quella impresa (sono sessanta le aziende presenti all’interno del padiglione 3) ne intercettiamo qualcuno. Marco Mattioli è seduto ad un tavolo, mentre spunta la lista delle opportunità che si era scritto su un foglio: "Ho già sostenuto un paio di colloqui – ci racconta, quando sono scoccate appena le 11 – e sono stati entrambi interessanti. Avere un faccia a faccia con una persona che lavora nella realtà in questione è molto proficuo". Questo, sostanzialmente, è il punto di partenza di ogni giovane: parlare con un altro essere umano, senza dover necessariamente reperire tutte le nozioni attraverso lo smartphone. Anche le nuove generazioni, per scegliere bene, optano per il confronto diretto. "Io ho raccontato i miei interessi – interviene Nicola Bellini – e, dall’altra parte, mi è stato spiegato nel dettaglio tutto l’operato dell’azienda".

Una conversazione di una decina di minuti che ha, di base, un vantaggio non indifferente: non è una selezione, ma una chiacchierata. La tranquillità, da parte di entrambi gli interlocutori, è massima. Nessuna ansia da prestazione, nessun patema di consegna del curriculum perfetto, nessun timore di porre questioni scomode o imbarazzanti. "Non ho ancora le idee chiare sul mio futuro – prosegue Nicola – ma le realtà che ho conosciuto mi sono piaciute e le terrò in considerazione". Per molti è, di fatto, una prima volta. Qualcuno rimane affascinato dall’organizzazione, qualcun altro plaude all’iniziativa, altri ancora suggeriscono un miglioramento: "Forse mi aspettavo un maggiore coinvolgimento – sentenzia Simona Biscotti – ma mi sono fatta un’idea generale del tutto". E dall’altra parte, com’è andata? L’aspettativa, anche in questo verso, è tanta.

Per le imprese, una giornata come quella di ieri è preziosa per due motivi: l’eventuale reclutamento di nuovi lavoratori ma anche e soprattutto la comprensione del pensiero giovanile dei tempi moderni. I ragazzi serve capirli, per aiutarli: "Tanti studenti non hanno ancora ben chiaro il loro futuro – commenta Luisa Saccomani di Hippocrates Holding, un gruppo di farmacie del Nord Italia – e pongono molti quesiti. Inoltre, l’impressione è che vogliano ascoltare diverse proposte prima di arrivare ad una scelta definitiva". Insomma, ponderano. E rifiutano anche offerte di tirocini estivi per prima laurearsi e, solo in seguito, iniziare un vero e proprio percorso lavorativo. Ieri, nei padiglioni della Fiera, non c’era il tutto esaurito. Ferrara è città ricca di fuori sede che, a giugno inoltrato, hanno già fatto rientro nelle proprie città d’origine. Ma chi c’era ha sicuramente colto un’opportunità importante per il proprio futuro: ora spetta al territorio saperli attrarre in maniera definitiva.