Unife ricorda Laura Prati, ex studentessa e sindaca uccisa a colpi di pistola

Attestato alla prima cittadina di Cardano al Campo, assassinata 10 anni fa da un ex agente a Cardano al Campo. La rettrice: "Aveva scelto noi per realizzare il suo sogno, quello di laurearsi"

Il momento della consegna del riconoscimento ai famigliari della sindaca uccisa Laura Prati

Il momento della consegna del riconoscimento ai famigliari della sindaca uccisa Laura Prati

Ferrara, 10 giugno 2023 – “Laura Prati era, come tutte le nostre studentesse e studenti, parte integrante della nostra comunità. Ci aveva scelto per realizzare il suo sogno: raggiungere il traguardo della laurea. Un sogno spezzato da una violenza inaudita, che non le ha permesso di completare il percorso universitario e di proseguire nello svolgimento della sua importante funzione pubblica". Le parole della rettrice dell’Università degli Studi, Laura Ramaciotti, tradiscono – è comprensibile – un po’ di commozione. Ieri, infatti, durante la cerimonia di proclamazione della laurea triennale in Lingue e letterature moderne, Unife ha consegnato l’attestato di benemerenza dell’Ateneo estense alla famiglia di Laura Prati, la sindaca di Cardano al Campo che, dieci anni fa, venne colpita da alcuni colpi di pistola sparati da Giuseppe Daniele Pegoraro (ex vicecomandante della polizia municipale, sospeso dal servizio dopo una condanna per peculato) che non le lasciarono scampo. Laura Prati, oltre che sindaca, era anche studentessa – con un libretto invidiabile per rendimento – proprio del corso di Scienze dei beni culturali e ambientali della nostra Università.

La laurea era certamente un suo sogno, ma Prati lo riteneva anche un dovere. "Ho condiviso in questi giorni il ricordo di Laura Prati con i docenti: era una persona sorridente e vivace", questo racconta Ursula Thun, docente del corso di studi frequentato dalla sindaca. "Quel corso di laurea era particolarmente coeso. Oggi (ieri per chi legge, ndr) sono presenti tre compagni di Laura: a nome loro e della famiglia, ringrazio la rettrice, che ha colto con una sensibilità indiscutibile questa richiesta. Laura Prati è stata anche assessore alla cultura, ma non si sentiva preparata per quel ruolo: si è quindi iscritta al corso di laurea per certificare la sua preparazione".

“Vorrei sottolineare un concetto – aggiunge Paolo Tanganelli, prorettore alla didattica e al diritto allo studio di ateneo e direttore del dipartimento di studi umanistici – la laurea è un traguardo, non per centometristi, ma per maratoneti: l’importante è arrivarci, perché le circostanze di ciascuno sono diverse". Quindi, rivolto agli studenti che si stanno per laureare: "Ognuno di voi, oggi, comincia a realizzare il proprio sogno: diventare se stesso. Ricordatevi che quel sogno qualcuno non ha potuto viverlo". Il riferimento – si capisce – è a Laura Prati, per la cui memoria, ogni giorno, si battono i famigliari: in particolare, il marito Giuseppe Poliseno e il figlio, Massimo, che ieri ha ritirato l’attestato di benemerenza dedicato alla madre Laura.