"Unife, si torni in aula" Bellini: "Modalità mista"

La prorettrice risponde ai rappresentanti degli studenti: "In presenza quando si potrà: il nostro ateneo sta lavorando"

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"Dopo un anno e mezzo, l’università continua sulla linea della didattica a distanza, ignorando le richieste della componente studentesca di Medicina". La denuncia arriva dai rappresentanti studenteschi di Link-studenti indipendenti. "Non è possibile che la maggior parte degli atenei in Italia si stia organizzando per un ritorno alla normalità – proseguono i rappresentanti di Link – mentre noi siamo fermi al 2020. Vogliamo poter tornare in aula: non si può continuare a ignorare i disagi che la Dad crea agli studenti". I quali, al consiglio di corso, hanno già manifestato il loro disappunto. "Come si può pensare - si chiedono i rappresentanti – di formare dei medici che non hanno mai avuto la possibilità di vivere la medicina, guidati dalla passione dei loro insegnanti?". La conclusione è al vetriolo. "A Ferrara – è la chiosa – manca la volontà di ascoltare studenti e studentesse senza i quali l’ateneo non esisterebbe neppure. Vogliamo risposte, e il diritto allo studio che ci spetta". Dall’altra parte della barricata a rispondere è Tiziana Bellini, prorettore delegato alla Didattica. "Sono sei anni che mi occupo del corso di laurea di Medicina e Chirurgia – spiega Bellini – e, francamente, queste accuse mi sento di rispedirle al mittente. Prima di tutto perché le trovo profondamente prive di qualsivoglia fondatezza e, secondo, perché sono finalizzate e far emergere gli interessi di una lista elettorale a detrimenti degli interessi reali della componente studentesca". Che, nell’approccio di Bellini, "hanno da sempre la priorità". Sul ritorno in aula, in ossequio a quanto peraltro anticipato al Carlino dal rettore Giorgio Zauli, Bellini è chiara: "Stiamo facendo un grande lavoro per permettere un rientro in sicurezza dei nostri ragazzi – puntualizza – ma, occorre ricordarsi, che ancora vige il distanziamento sociale. Non solo: alle lezioni online, sono affiancati i focus group in presenza, che dunque rappresentano un ulteriore momento di confronto con i docenti". Oltre alla app per la prenotazione dei posti in aula in presenza, la docente conferma che "tutte le attività di laboratorio, sono svolte in presenza". "Sono pochi – chiude – gli atenei che in Italia stanno facendo, anche in presenza, quello che stiamo facendo noi. Per questo, sono molto amareggiata da queste posizioni".

f. d. b.