"Uno ‘tsunami’ senza precedenti Le difese non sono servite a nulla"

Callegarini (Associazione Bagni Lido di Volano): "Mai visto niente del genere, acqua fino al paese. Negli stabilimenti si sono bagnati frigoriferi e attrezzature, tutto da buttare. Dovremo rifare gli impianti"

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"Una situazione catastrofica". Sono queste le prime parole del presidente dell’Associazione Bagni Lido di Volano, Luca Callegarini (foto a destra). Proprio Lido di Volano, infatti, è stata la località comacchiese che ha riportato le conseguenze peggiori a causa della violenta mareggiata che ha colpito il litorale tra la notte e la mattinata di ieri, tra danni pesantissimi agli stabilimenti balneari e strade allagate dall’acqua che, inarrestabile e spinta dallo Scirocco, ha varcato le opere di difesa a mare.

Callegarini, aveva mai visto qualcosa del genere?

"Mai di questa portata. È stato uno tsunami, con l’acqua che ha invaso gli stabilimenti balneari e si è spinta fino al centro abitato".

Dunque, numerosi i danni.

"Dei diciassette stabilimenti balneari, nessuno è stato risparmiato. All’interno delle strutture c’era un metro di acqua salata: frigoriferi, attrezzature sono stati completamente bagnati e resi inutilizzabili, così come gli impianti che saranno sicuramente da buttare e rifare completamente. Si possono calcolare danni per diverse migliaia di euro per ogni stabilimento. Un vero e proprio disastro".

Oltre ai bagni, la mareggiata ha colpito anche il centro urbano.

"Sì, l’acqua si è spinta sin verso l’interno, con diverse strade piene e difficilmente percorribili. Domenica scorsa ci era stata preventivata un’allerta meteo importante. Tutti i titolari degli stabilimenti si sono adoperati per sistemare tutto in maniera tale che fosse il più possibile in sicurezza. Ma questo non è bastato. La violenza del fenomeno è stata di portata straordinaria e inattesa e nessuno ha avuto la fortuna di rimanere ‘all’asciutto’. Sono veramente avvilito. Tra l’altro, l’allerta resta ancora attiva e vedremo cosa accadrà nelle prossime ore".

Di recente, la Regione aveva realizzato anche un intervento di difesa per contrastare le mareggiate. Non è evidentemente bastato a proteggere il Lido.

"No. A metà ottobre era stato realizzato un argine che, purtroppo, non ha potuto nulla. L’acqua vi si è infilata come un coltello nel burro e si è fatta strada. Pensavamo che questa opera ci potesse mettere al riparo, ma purtroppo non è stato così. È stato fatto tutto il possibile per garantire la protezione degli stabilimenti, ma ciò non è assolutamente bastato".

Ora, cosa vi attendete da parte delle istituzioni?

"Il minimo è che vengano messi in campo indennizzi in favore delle imprese che sono state colpite dalla mareggiata. Questo, tenendo anche conto degli ingenti danni subiti e che dovranno essere riparati in vista della riapertura del prossimo anno che non è così lontana: dopo Natale sarà già il momento di sistemare i bagni in vista della primavera. Occorre tutto l’aiuto possibile per ristorare le imprese dei danni ingenti che hanno subìto. Non meno importante sarà realizzare interventi efficaci di messa in sicurezza del territorio che possano aiutare a contrastare questi fenomeni e contenerne gli effetti. Lo stanziamento di risorse in tal senso è sicuramente la priorità per difendere il nostro litorale, altrimenti continueremo a fare i conti questo tipo di situazioni che mettono in ginocchio un settore importante per l’economia del territorio, senza contare quelli che possono interessare anche i centri urbani. Anche in altri Lidi si è registrata ingressione marina. Quindi, il problema è particolarmente esteso".

Valerio Franzoni