
La presentazione dell’evento organizzato dalla Scuola di Musica Moderna con la collaborazione del conservatorio Frescobaldi e la Banda di Cona
In un periodo di guerra e conflitti, la ricerca della pace resta la missione principale per l’essere umano. Chi non abita ai piani alti dei diversi governi non può ambire a cambiare drasticamente le sorti di questi scontri, ma nel piccolo tutti possono fare la differenza, o per lo meno possono provarci. Da qui nasce l’iniziativa "Musica per l’Europa e per la Pace", organizzata dalla Scuola di Musica Moderna con la collaborazione del conservatorio di Musica Frescobaldi e la Banda di Cona. Una serata all’insegna della musica e della pace, che vedrà suonare 80 persone principalmente con dei strumenti a fiato, vista l’assenza di amplificatori elettronici.
"Un allievo mi ha proposto – afferma Roberto Formignani (Presidente Associazione Musicisti di Ferrara) – di organizzare questo evento. Inutile dire che ho accettato subito, perché provengo da una cultura hippie in cui ci immaginavamo di cambiare il mondo con la musica, portando il giusto e il buono in ogni dove. A mio avviso dovremmo avere più scuole come questa, in modo da poter condividere al meglio questa arte. Ricordo da sempre di aver partecipato a ogni manifestazione contro la guerra, e per questo venerdì 6 giugno ci ritroveremo in Piazza Ariostea per suonare L’Inno alla Gioia di Ludwig Beethoven, inno dell’Unione Europea, dalle ore 19". L’evento è stato patrocinato dal Comune di Ferrara: sarà aperto a tutti e permetterà a chiunque di unirsi ai musicisti per suonare insieme a loro, scansionando il QR Code presente sulla locandina. "L’idea è stata accettata in meno di qualche secondo – sottolineato Roberto Manuzzi (Coordinatore della Banda di Cona e rappresentante del Conservatorio) –, perché condivido a pieno il ruolo della musica come pacificatrice. È evidente che la musica di per sé sia un messaggio di pace, perché aiuta a evitare le situazioni di tensione. La cultura musicale deve essere trasmessa il più possibile per poter costruire rapporti migliori all’interno di una società".
"Sebbene io sia nata più tardi – spiega Ambra Bianchi (direttrice Bass Band) –, la sensibilità alla pace c’è sempre stata in ogni generazione. Personalmente mi preme condividere questo aspetto con voi: ci sono ragazzi che non hanno mai vissuto un giorno di pace. Lasciando da parte l’egoismo da musicista solista, fare musica significa cooperazione, perché alla fine ciò che fa funzionare la macchina è la collaborazione di tutti. In momenti così difficili come questi, una serata di questo tipo può alleviare un po’ il dolore di tante persone. La musica non è per tutti, ma è di tutti". In conclusione è intervenuto anche uno degli allievi della Scuola Moderna di Musica, nonché ideatore dello stesso evento, Girolamo Sateriale: "Abbiamo scelto una musica per la pace e contro la guerra, prendendo proprio l’Inno alla Gioia. La scelta rispecchia un po’ anche il presente di Beethoven, perché anche lui scelse quella sinfonia per fare un appello agli uomini. Dobbiamo cercare di trasmettere gioia e speriamo di poterlo fare".
Riccardo Fattorini