Vaccini falsi Ferrara, i pazienti: "Così li abbiamo assunti"

Il certificato non valido e la consapevolezza che l’elenco si sta definendo li ha spinti a farsi avanti. Altro filone di indagine potrebbe essere quello legato ai falsi tamponi negativi venduti ’in sconto’

Uno dei video che hanno incastrato una dottoressa accusata di avere fatto falsi vaccini

Una delle riprese video che hanno incastrato una delle due dottoressa accusate di avere fatto vaccini fasulli

Ferrara, 19 marzo 2022 - Il Green pass non più attivo e la consapevolezza – a una settimana dalla notizia dell’inchiesta sui finti vaccini anti Covid – che prima o poi gli inquirenti avranno un elenco pressoché completo di coloro che hanno ricevuto il siero fantasma, ha spinto qualcuno a presentarsi spontaneamente agli investigatori, in questo caso i militari della Guardia di finanza, e raccontare la verità: cioè come hanno ricevuto il siero fantasma. Le coscienze, o la necessità chissà, stanno smuovendo il blocco, enorme, di coloro cui è stato somministrato un vaccino inesistente e che, quindi, sono in possesso di un certificato verde fasullo. Ed è qui il nodo che tutti coloro che sono finiti in questa rete devono sciogliere: ora serve un Green pass vero, per continuare a lavorare, solo per citare una delle utilità più importanti. Tra i 157 pazienti cui è già stato sospeso il certificato dal Ministero della Salute, almeno dieci, ma il numero è già parziale ora che scriviamo, sono stati rispediti a casa dal proprio datore di lavoro. Si tratta di amministrazioni pubbliche: Comuni, scuole, Agenzia delle entrate, strutture sanitarie e università. Ma il numero è destinato ad aumentare. Abbiamo raccontato di chi, già giovedì primo giorno di Green pass che sono diventati rossi, cioè non validi, si è presentato sul luogo di lavoro ed è corso dal ’vecchio’ medico per chiedere di essere vaccinato veramente: cioè non con acqua, o soluzione idrosalina o aria, come per mesi avrebbero fatto le dottoresse Chiara Compagna e Marcella Gennari, quest’ultima assistita dalla figlia Francesca Ferretti. Ma il vecchio medico ha gentilmente risposto "prego vada all’hub della Fiera". Tantissimi coloro che dovranno correre ai ripari, perché comunque il certificato verde dal primo aprile non sparirà del tutto per alcune categorie, come forse era stato sperato.

Tamponi a ’saldo’. L’inchiesta sui finti vaccini si è già allargata a due farmacie della città per sospetti su tamponi innocui resi positivi per permettere poi di avere il Green pass senza vaccino, una volta guariti dalla falsa positività. Qui ci sono già indagini e documenti in mano ai militari della Guardia di finanza. Ma ci potrebbe essere anche un allargamento ulteriore delle indagini, se quanto riportato in alcune chat di gruppi Whastapp che stanno circolando in questi giorni, corrispondesse al vero: cioè tamponi, questa volta, refertati negativi per poter continuare a lavorare, ancora una volta senza essere vaccinati, ma con Green pass temporanei dovuti a tamponi negativi, da fare ogni 48 ore. Dovendo pagare però quindici euro ciascuno. Ed è proprio qui il punto: ci sarebbe stato qualcuno di compiacente che avrebbe fatto risultare il primo tampone e quelli successivi negativi, pagando solo il primo a 15 euro e il resto a prezzo stracciato. Senza, però, eseguirlo.