Vaccino terza dose Ferrara, si parte lunedì

L’Ausl ha già iniziato a contattare oltre duemila soggetti ritenuti ’vulnerabili’. Cominciano all’hub della Fiera, poi inoculazioni a domicilio

Un sanitario intento a inoculare il vaccino a un paziente (foto d’archivio)

Un sanitario intento a inoculare il vaccino a un paziente (foto d’archivio)

Ferrara, 17 settembre 2021 -  Terza dose del vaccino anti Covid: a Ferrara si parte lunedì. Già da questa mattina l’Ausl ha iniziato le operazioni telefoniche per la chiamata di oltre duemila persone che rientrano nelle categorie di persone ’vulnerabili’ e che non dovranno fare nulla a parte attendere la telefonata da parte degli operatori dell’Azienda di via Cassoli. Si parte dunque nell’hub vaccinale della Fiera ma poi le immunizzazioni, in una seconda fase, saranno effettuate anche a domicilio per coloro che non si possono muovere da casa.

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Verranno poi coinvolti anche i medici di famiglia. A definire i destinatari della terza dose – in Provincia sono circa 80 mila – è una circolare del ministero della Salute cui ha fatto seguito, due giorni fa, una comunicazione dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute che ha chiarito alle Aziende sanitarie locali ulteriori aspetti di natura operativa. I casi per i quali è prevista la terza dose del vaccino, con tempistiche di somministrazione diverse, sono due. Il primo è quello che prevede di completare il ciclo vaccinale primario. In questa circostanza una dose addizionale è ritenuta necessaria per garantire un livello adeguato di risposta immunitaria in una popolazione a rischio di Covid-19 severo. Il secondo caso riguarda poi la dose di richiamo o booster che di fatto è un richiamo dopo che il ciclo vaccinale primario è già stato completato e ha l’obiettivo di mantenere nel tempo un adeguato livello di risposta immunitaria.

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Secondo le indicazioni fornite dall’assessorato regionale, inoltre, la dose addizionale va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima ed è rivolta in via prioritaria ai soggetti trapiantati e immunocompromessi, tra cui ad esempio pazienti con tumori anche del sangue in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi in trattamento e fino ai sei mesi dalla sospensione delle cure. Si aggiungono le persone in dialisi e con insufficienza renale cronica grave. Come indicato nella circolare del ministero le attuali evidenze sui vaccini anti Covid-19 in soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia o a trattamenti farmacologici che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario, mostrano un significativo beneficio in termini di risposta immunitaria in seguito alla somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino. Il ministero, inoltre, chiarisce che le condizioni patologiche dei destinatari della dose addizionale potranno essere aggiornate in futuro, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili. La dose booster o di richiamo invece va somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima inoculazione ed è destinata alle persone a maggior rischio di sviluppare malattia grave per condizioni di fragilità (grandi anziani e soggetti nelle rsa) ed eventualmente agli operatori sanitari a seconda del livello di esposizione al virus. La terza dose in questi casi serve a mantenere nel tempo un adeguato livello di risposta immunitaria.