Variante indiana: tre i ferraresi contagiati

La donna infettata sul lavoro a Modena ha trasmesso il virus a marito e figlio. Lo stato di salute non è grave. La Regione: "Non c’è allarme"

Prosegue il tracciamento, e vari tamponi Covid positivi vengono inviati al sequenziamento

Prosegue il tracciamento, e vari tamponi Covid positivi vengono inviati al sequenziamento

Ferrara, 15 giugno 2021 - Sono in buone condizioni i tre ferraresi, positivi al Covid e risultati contagiati dalla cosiddetta ’variante indiana’, uno dei ceppi mutanti del virus. L’individuazione dei casi è avvenuta ormai tre settimane fa, e ieri il dato è stato inserito dall’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini in un rapido report sulla presenza di questa variante nel territorio emiliano romagnolo.

Prosegue il tracciamento, e vari tamponi Covid positivi vengono inviati al sequenziamento
Prosegue il tracciamento, e vari tamponi Covid positivi vengono inviati al sequenziamento

Tra i mille tamponi inviati al sequenziamento, sono emersi in tutto 15 casi, tre appunto relativi a persone contagiate residenti in città. Stranieri d’origine, risiedono da anni a Ferrara: la moglie è stata contagiata sul lavoro, a Modena, e ha trasmesso il virus a marito e figlio. Lo stato di salute, come detto, non risulta particolarmente grave; ma da parte delle autorità sanitarie c’è una particolare vigilanza per evitare, con il tracciamento, la possibile diffusione di questo ceppo. L’allarme nel nostro territorio comunque al momento non si pone, a detta di Donini; oltre ai primi tre casi, non ne sono stati riscontrati di nuovi negli ultimi giorni, e il dato generale (15 casi su 1000 sequenziamenti) fa considerare ancora marginale il rischio di una diffusione. 

Intanto, sul fronte dei vaccini, da rilevare il cambio necessario per per molti giovani, insegnanti, universitari, agenti delle forze dell’ordine (tutti (di età inferiore ai 50 anni) che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca e che adesso, a seguito delle disposizioni del ministero della Sanità, riceveranno come seconda dose la somministrazione di Pfizer o Moderna. Coinvolte circa 2.500 persone; per la metà, si tratta degli under 40 che a inizio giugno, alla Fiera, avevano preso parte al primo Open Day. Circa 1200 persone, tra il sabato e la domenica, avevano ricevuto la prima dose del vaccino. Le altre 1300 appartengono a varie categorie – appunto il personale della scuola, le forze dell’ordine, gli universitari – che avevano già ricevuto l’AstraZeneca nei mesi scorsi, e per le quali ora si avvicinava l’ora del richiamo. Le disposizioni chiarite ieri sono quelle dell’utilizzo dei cosiddetti ’vaccini RnA’. Non ci sarebbero problemi di interazione tra i due tipi di siero. E non ci saranno neppure spostamenti di data rispetto agli appuntamenti già fissati. Gli under 50 effettueranno la seconda somministrazione con Pfizer o Moderna, nel giorno previsto. Per AstraZeneca la seconda dose viene somministrata entro 84 giorni (contro i 21 e i 28 degli altri due vaccini), e tale resterà il calendario previsto. 

Ieri fra l’altro si sono aperte le prenotazioni per la fascia d’età 25-29 anni, e nel primo pomeriggio erano già oltre 2.300 gli appuntamenti fissati (a fronte delle 14.686 persone di questa categoria). Domani si apriranno invece le agende per l’ultima fascia della popolazione ferrarese, quella da 20 a 25 anni: il target è di 13.911 ferraresi. Infine il dato aggiornato delle vaccinazioni effettuate nel territorio: alla giornata di domenica è stata toccata quota 280.024, di cui 176.007 prime dosi e 104.017 seconde dosi. 

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