Ve.Ba sceglie il green e lascia il gas Cinque milioni per il fotovoltaico

L’impresa avvierà il grosso impianto già all’inizio del 2023: "Così anticipiamo le linee dell’Unione Europea"

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di Lauro Casoni

La chiave per il futuro è l’investimento sull’energia. Magari rinnovabile. In questo solco si colloca il progetto, presentato ieri nella sede operativa di Gaibanella della cooperativa Ve.Ba. Un investimento legato al nuovo impianto fotovoltaico che vedrà la nascita nel 2023 e che avrà un valore pari a cinque milioni di euro. La cooperativa ortofrutticola Ve.Ba è nata nel 1971 con lo scopo di essiccare e disidratare la frutta. I semilavorati di Ve.Ba si collocano in fascia ’premium’ tra i prodotti similari e vengono utilizzati prevalentemente dall’industria dolciaria come ingredienti per dolciumi vari. Una percentuale di prodotto è destinata all’industria del pet-food, sempre più alle ricerca di ricette naturali per gli alimenti destinati agli animali da compagnia. Tra i suoi clienti in Italia e all’estero – dove esporta buona parte della propria produzione – si annoverano le più prestigiose industrie alimentari e diverse multinazionali. La Ve.Ba non ha prodotti a proprio marchio in vendita nella grande distribuzione, ma avendo acquisito il marchio Fis nel 2018, continua la tradizione del pampepato ferrarese (Igp), della tenerina e dei prodotti pasquali a base di cioccolato, affiancandoli alla produzione di bocconcini di frutta ricoperta. "La cooperativa annovera 80 soci – spiega il presidente Angelo Artioli – che consegnano la frutta destinata alla trasformazione industriale e occupa 35 addetti fissi, oltre a un numero variabile di lavoratori stagionali, durante la campagna. Il fatturato annuo si colloca poco sotto i sette milioni di euro".

Il complesso industriale è in continuo rinnovamento per quanto riguarda macchinari, attrezzature e linee produttive. Solo nell’esercizio 2021-2022 la cooperativa, con mezzi propri e con accesso ai crediti di imposta previsti, ha investito 1,4 milioni di euro per impianti 4.0. Già negli anni scorsi, Ve.Ba ha installato su tutti i tetti idonei del fabbricato dei pannelli fotovoltaici. L’energia prodotta è destinata alle esigenze degli impianti funzionanti a energia elettrica, rendendo così più sopportabili i recenti aumenti dei costi energetici. Gli impianti di essiccazione e rilavorazione dei prodotti, tuttavia, restano ancora alimentati a gas metano. "Non intervenire con tempestività su questo versante – prosegue Artioli – potrebbe mettere in serio pericolo la competitività dell’azienda sul mercato, poiché un sensibile aumento dei prezzi di vendita dei prodotti, in aggiunta all’attuale forte inflazione, potrebbe orientare i clienti verso prodotti qualitativamente inferiori, ma più economici. In considerazione di ciò e avvalendosi delle semplificazioni normative di recente introdotte dalla legge per la produzione energetica, Ve.Ba ha deciso di affrancarsi quanto più possibile dall’uso del gas metano, anticipando di fatto gli obiettivi Ue previsti per il 2030". Sono perciò stati progettati due impianti: uno da 860 Kw già approvato e uno da 4,5 Mw in via di approvazione. L’impianto da 860 Kw verrà subito realizzato nell’intento di poterlo mettere in funzione già a gennaio 2023; l’altro, di cui si auspica l’approvazione a breve, nelle intenzioni di Ve.Ba dovrebbe entrare in funzione tra marzo e aprile 2023, in modo da poter coprire l’intera prossima campagna di produzione. L’investimento complessivo si aggira attorno ai 5 milioni di euro, interamente finanziati con mezzi propri. A questo, si aggiungerà l’investimento per la sostituzione degli impianti di essiccazione con altri alimentati a energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, giungendo così al totale abbandono dell’uso del gas metano.