Ferrara: Poca pioggia e temperature roventi, la vendemmia gioca d’anticipo

Alcuni imprenditori vinicoli sono pronti ad andare a raccogliere i grappoli subito dopo Ferragosto. L’azienda Mattarelli: "Irrigazione a goccia per affrontare l’emergenza, le nostre viti reggono bene"

Botti già pronte ad accogliere il vino nell’azienda Mattarelli

Botti già pronte ad accogliere il vino nell’azienda Mattarelli

Ferrara, 9 agosto 2022 - Poca acqua caduta dal cielo e temperature roventi. Gli scherzi del clima, che ha trasformato la Pianura Padana in una landa bruciata dal sole, pesano anche sui vigneti, settore di nicchia nella provincia che vanta comunque alcune eccellenze.

Una sorta di effetto serra – per alcuni giorni sono state toccate punte di 42 gradi – che ha fatto da ’detonante’, pigiando il piede sull’acceleratore della crescita. Morale, la vendemmia – che tradizionalmente cade tra settembre e ottobre – verrà anticipata intorno al 20 di agosto. In alcuni casi i grappoli, già maturi, verranno raccolti nei giorni subito successivi al 15 agosto.

Dopo i surreali panorami desertici del Po tagliato da distese di sabbia, ci troveremo davanti ancora scenari inediti. Con le donne con i cappelli di paglia ed i cesti a ’spillare’ i grappoli a Ferragosto. Sarà un’annata particolare. Le alte temperature riducono la produzione ma fanno ’lievitare’ i gradi alcolici. Possiamo scordarci quindi i vinelli leggeri della pianura, in tavola arriveranno bottiglie un po’ più cariche.

Quel vino traditore che ti fa girare la testa e ti taglia le gambe dopo un solo bicchiere, calici ben più tipici di altre latitudini come la Sicilia. Sono giorni cruciali per il settore, siamo nel momento dell’ultima maturazione delle uve che hanno dovuto affrontare – anche loro – questa siccità estrema. Si annuncia un calo delle quantità del 10%. A Vigarano Mainarda, in via Della Vite 2, una storia di famiglia è stata scritta tra i filari dell’azienda Vinicola Mattarelli. La passione per il vino risale al primo dopoguerra, un sogno scritto su un bancone zincato. Umberto Mattarelli, il capostipite, un giorno si stancò di servire vino fatto da altri e pensò di produrlo lui. Trasformò così l’osteria, che gestiva, in un’azienda vinicola. "Siamo intervenuti con l’irrigazione a goccia – spiega Emanuele Mattarelli – nei giorni più drammatici della siccità e fino a questo momento le nostre coltivazioni stanno andando bene. Abbiamo assistito e stiamo assistendo alla graduale maturazione del grappolo".

Adesso, per i giorni più cruciali della produzione, servirebbe che finalmente venisse a piovere. Un momento di ristoro per la vigna che dovrebbe essere seguito ancora dal sole. "Il quadro ideale è proprio questo – riprende –. Serve una pioggia discreta per alcuni giorni, non certo quei nubifragi che fanno tremare le piante ed anche noi. Poi di nuovo il bel tempo". Saranno determinati per capire come andrà questa stagione i prossimi dieci giorni. Già alcune certezze ci sono. "Prevediamo di andare a vendemmiare intorno al 20 agosto – la sua stima –, in pratica in anticipo almeno per la nostra produzione di una decina di giorni. Ma siamo pronti a raccogliere i grappoli se arriveranno a maturazione anche subito dopo ferragosto, intorno alla data del 17".

Un bel cambiamento per quella che è stata una tradizione che ha segnato i mesi di settembre e ottobre. Cambiamento che, se si è accentuato in questa annata così cocente, ha le sue radici nel 2003, spartiacque che ha segnato la svolta climatica con conseguenze evidenti sulle produzioni. Forti gli investimenti affinché il comparto vitivinicolo possa affrontare senza gravi conseguenze gli effetti del cambiamento climatico. Anche di fronte a stagioni difficili come questa, la qualità non sarebbe in discussione. Anzi. Qualche grado in più rischia di far lievitare le quotazioni del nostro vino a livello nazionale. Occasione in più per brindare.