"Verso il tutto esaurito, tornano i turisti"

Ristoratori soddisfatti. Tante le prenotazioni di stranieri. La novità sono gli americani che scelgono la buona cucina ferrarese

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di Matteo Langone

La voglia di normalità, e di un buon piatto, batte la crisi e il timore del Covid. Per quanto riguarda il mondo della ristorazione, siamo di fronte ad una Pasqua (e una pasquetta) da tutto esaurito. Salvo rare eccezioni, infatti, sia il centro città sia il litorale sorridono alla notizia di ferraresi e turisti nuovamente vogliosi di uscire a pranzo. "Nonostante le restrizioni di capienza ancora in atto, si lavora bene – ammette Gino Barillari dal ristorante ‘Europa’ di Porto Garibaldi –. Non abbiamo più posto ne per domani ne per lunedì, nonostante per i ferraresi arrivare qui non sia così semplice, data la situazione della Superstrada". Per i locali che affacciano sul mare, infatti, la spada di Damocle è rappresentata dalle condizioni del raccordo autostradale: il viaggio ricco di buche può scoraggiare qualcuno, le possibili code altri, ma tutto sommato la voglia di festeggiare con la famiglia o con gli amici sembra avere la meglio sulla gimcana per arrivare ai Lidi.

Parlare in generale di ‘livelli pre-Covid’ è, forse, un tantino azzardato, ma la luce in fondo al tunnel della pandemia è sempre più intensa. Lungo le coste comacchiesi, come detto, ma anche all’interno del territorio provinciale. A testimonianza di ciò, Andrea Magnani (Ristorante ‘Ottocento’ di San Vito di Ostellato) aggiunge che "il pienone è stato registrato ormai da una settimana e per questo ponte aspettiamo anche clienti da fuori provincia e regione". Ecco il punto forse più interessante della questione: il turismo si è ufficialmente rimesso in moto. E c’è chi assicura di poter mettere a tavola gente che viene da molto, molto lontano. E’ il caso, nello specifico, di Luca Matteucci della ‘Trattoria da Noemi’: "Sono tanti gli stranieri che hanno prenotato da noi. Arrivano – elenca – da Francia, Belgio, Germania, Austria, Danimarca e Israele". E si tornano a intravedere anche gli americani. Bene, dunque, anzi benissimo. La prima vera Pasqua in libertà, dopo due da lockdown, si prepara ad essere passata con la forchetta in mano.

Come si diceva, in compagnia dei parenti o degli amici: "Forse – interviene Giorgio Moretti de ‘La Provvidenza’ – si ritroveranno a brindare maggiormente le famiglie. Andrà sicuramente via bene l’agnello". La tradizione, insomma, non si batte. Tutti i locali proporranno i piatti classici del periodo, chi seguendo il menù alla carta, chi offrendo un percorso di degustazione fisso. Cambia la forma, a grandi linee, ma non la sostanza. Ma mentre tante realtà sorridono, c’è anche qualcuno che ancora stenta ad esultare. Come a Bondeno, dove dal ristorante ‘Tassi’ non sottovalutano le difficoltà del periodo storico che stiamo attraversando: "A causa del caro bollette – spiega, in conclusione, Enza Tassi – la gente ha meno potere di spesa, quindi ci pensa due volte prima di uscire a pranzo o a cena. E anche quando magari si convince a passare qualche ora a tavola, guarda con attenzione ai prezzi". E quindi, che fare? Da ‘Tassi’ la soluzione risponde al nome di continuità: "Noi proponiamo un menù completo con un prezzo che manteniamo invariato da ormai una decina d’anni". Un occhio al cliente dunque, più che alla cassa, per far sì che questo strascico di pandemia duri il meno possibile e si torni in fretta ai fasti (e ai pasti) di un tempo.