Via Nuova, ora ci siamo Domani la riapertura

Dopo lo stop ai lavori per il tragico incidente costato la vita al giovane Lelli Ricci sono finalmente state ultimate le opere di rinforzo al ponte vicino Pilastrello

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CENTO

Si conclude domani il disagio legato alla viabilità interrotta di via Nuova tra Renazzo e Pilastrello, dovuto a importanti lavori ad un ponte e poi allo stop per le indagini dovute a seguito dell’incidente mortale accaduto la sera del 3 aprile. Apre dunque domani mattina via Nuova e a farlo sapere è l’azienda incaricata del cantiere su questa strada di competenza provinciale e importante collegamento tra il modenese e l’area estense. Una notizia positiva per i tantissimi utenti della strada, dagli automobilisti ai conducenti di autoarticolati, ma anche per i territori limitrofi e soprattutto per Molino Albergati, Corporeno e Renazzo. Con la chiusura di via Nuova infatti, era stato necessario deviare il traffico verso quelle località creando ulteriore pressione a zone già in difficoltà. Corporeno infatti, da anni lamenta il troppo traffico ad attraversare la frazione, parlando anche di problemi di sicurezza e di respirabilità dell’aria, mentre a portare verso Mulino Albergati, vi è una strada già in difficoltà, bisognosa di manutenzione e stretta. Poter dunque riavere l’uso di via Nuova, riporta un lieve respiro alla situazione del traffico. L’azienda che ha l’appalto per il cantiere partito i primi di marzo per la ricostruzione del ponte condotto generale era stata bloccata il 3 aprile dopo la tragedia della morte del 15enne bolognese. Tutto era infatti stato posto immediatamente sotto sequestro per poter fare tutte le indagini del caso e l’autorità giudiziaria, a metà giugno, aveva poi dato l’ordine di dissequestro del il cantiere permettendo così il ritorno ai lavori. Se da una parte si mette finalmente la parola fine a dei lavori necessari, dall’altra vi è una inchiesta aperta dopo la morte del giovane Marco Lelli Ricci, avvenuta la sera del 3 aprile quando l’auto guidata dal padre, con a bordo anche la madre, è finita dentro la voragine del cantiere e per il giovane non c’è stato nulla da fare. Ne è seguita un’inchiesta che ha visto iscrivere 6 persone nel registro degli indagati e per la quale sarà ora fondamentale capire le valutazioni del perito sul cantiere a proposito delle misure di sicurezza, sull’auto guidata dall’uomo ma anche su quella sequestrata due giorni dopo il ritrovamento della targa nei pressi della voragine del taglio della strada, per capire quali e nei confronti di chi siano le varie responsabilità per quanto accaduto.

Laura Guerra