Vincere a Ferrara? Si può: M5S, Azione e Pd uniti per un'alternativa credibile

Luigi Tosiani, segretario regionale del PD, affronta il dibattito su salario minimo e unità della coalizione, sostenendo che le alleanze devono basarsi sui contenuti e che esiste un'alternativa credibile al governo di Ferrara. Per vincere, bisogna lavorare per l'unità su temi cittadini come salario minimo, sanità e istruzione.

FERRARA

Luigi Tosiani, segretario regionale del Partito democratico. L’altra sera assieme agli esponenti di Azione e Movimento 5 Stelle nel corso del dibattito sul salario minimo alla festa de l’Unità, ha lanciato un messaggio chiaro: unità e coalizione larga. È questa la formula per tentare di sconfiggere il centrodestra?

"L’altra sera abbiamo affrontato il dibattito in maniera seria e, metodologicamente, abbiamo tracciato un solco preciso. Le alleanze nel centrosinistra si devono costruire sui contenuti, non attraverso operazioni in provetta o alchimie politiche strampalate. Sul versante dell’unità della coalizione, mi pare che il lavoro impostato dal Pd locale e provinciale sia ottimo in questo senso".

Quali dovranno essere i compagni di strada del Pd nel 2024?

"Mi pare che in città ci sia, da parte dei cittadini, una grande voglia di far nascere qualcosa di alternativo alla destra al governo di Ferrara. Si tratta di movimenti che vanno sostenuti e incoraggiati. Il percorso deve essere inclusivo e il civismo centrale. Per come la vedo io, la coalizione alternativa al centrodestra deve comprendere dal Movimento 5 Stelle ad Azione".

Secondo lei, insomma, quella delle amministrative è una partita aperta?

"Ma certo. Il centrosinistra può vincere. Peraltro è positivo che il dibattito per la costruzione dell’alternativa non stia avvenendo nei circoli ristretti dei partiti, ma che sia molto aperto alla città. Anche questa è una componente da non sottovalutare. La partita è aperta e sono convinto che si giocherà sui contenuti e sulla credibilità".

Ed è in questa direzione che si deve orientare l’impegno del Pd?

"Sicuramente. Il Pd deve essere il trait-d’union tra le diverse anime della coalizione. Deve saper tornare tra le persone, intercettando soprattutto i voti di coloro che sono stati delusi dall’azione di governo dell’attuale amministrazione. Noi dobbiamo avere il coraggio di dire che esiste un’alternativa credibile al governo di questa città. Esiste, ma c’è ancora molto da lavorare".

Lei pensa che gli equilibri tra i partiti nazionali possano incidere sul contesto locale?

"Più che di partiti, ripeto, occorre parlare di contenuti e di obiettivi da raggiungere da inserire all’interno del programma. Dal salario minimo alla sanità, passando per la salvaguardia dell’istruzione pubblica. Una convergenza sui temi cittadini, con le forze in campo, è possibile. Ora bisogna lavorare per l’unità".

f.d.b.