Vino bianco made in Cento La scommessa è lanciata

L’idea è dell’ex stilista Stefano Giorgi che ha adibito due ettari a vigna. I test sono durati due anni, produce anche un pinot e un frizzantino

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In un periodo in cui l’economia sta registrando flessioni a Cento una realtà imprenditoriale ha investito sul futuro coinvolgendo altre attività locali. Si tratta del primo vino ’made in Cento’ che già si sta facendo conoscere all’estero, frutto della vendemmia 2020 dell’agriturismo Monteborre dell’ex stilista Stefano Giorgi. "Durante il covid mi sono buttato in questa sfida ed è stata davvero una grande soddisfazione veder nascere questi vini bianchi, in una terra peraltro di rosso, che però non è mai riuscita a far nascere una etichetta – spiega Giorgi – insieme a un grande enologo, qualche anno fa ho dunque messo due ettari di un impianto di vigna moderna biologica di pinot e sauvignon che mi han subito dato risultati strabilianti. Il test, durato un paio d’anni, sta dando 800 bottiglie di pinot, 1400 di frizzantino bianco e 6000 bottiglie di quella che per il territorio sarà una vera chicca, il ’Cento’. Tra qualche anno infatti, sarò orgoglioso di poter presentare il ’metodo classico Cento’. Una passione che ha coinvolto tutta la famiglia compreso il figlio Alessandro che si è appena iscritto ad enologia. "Una produzione di vino, puntando sulla qualità, con uva biologica e lavorazione a mano, che vogliamo espandere e che in due anni potrebbe far contare 20 mila bottiglie – prosegue Giorgi – mi riempie di orgoglio vedere che i clienti stranieri dell’agriturismo apprezzano e portano il vino Monteborre in giro per il mondo e anche i ristoranti della zona lo stanno chiedendo. Ho già intenzione di espandere ancora il vitigno e aver dimostrato che Cento può avere un suo vino, può essere un nuovo inizio per il territorio. A me, infatti, si è già unito anche mio cognato Gaetano Rimondi dell’agriturismo Bio Nonno". Vini al 12 per cento di gradazione con un bel profumo di pesca nonostante la giovane età mostrando una bella struttura che fa presagire un bel futuro. Avventura che, sotto il nome di ’Centesità’, è stata fatta conoscere di recente da ’Signora Emilia’, ristorante con la passione per le ricette rivisitate delle nostre terre che da tre anni ha aperto laboratori e degustazione in pieno centro in un bel rapporto di collaborazione ha elaborato un menù degustazione ideale per esaltare le caratteristiche organolettiche delle tre tipologie di vini che Monteborre ha presentato. "Idea di unione nata da Alberto Sitta – dice l’amministratore Luca Cristofori – entusiasta di questa meravigliosa serata che ha saputo coniugare due importanti realtà particolarmente legate a questo territorio. Queste nuove etichette non mancheranno nelle nostre carte dei vini".

Laura Guerra