Violenza sessuale e stalking, accusato dalle ex, indagine chiusa a Ferrara

Il pm Maggioni ha inviato l’avviso al 28enne finito sotto inchiesta anche per revenge porn. Il legale: "Non è andata così"

Revenge porn (immagine generica)

Revenge porn (immagine generica)

Ferrara, 12 gennaio 2023 – Indagini chiuse sulle presunte violenze sessuali di cui è accusato un giovane straniero che vive in città. Il pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Andrea Maggioni, ha infatti notificato nei giorni scorsi l’avviso all’indagato.

Risale a un anno fa circa la notizia delle accuse nei confronti dello straniero di 28 anni per reati pesantissimi come violenza sessuale e revenge porn nei confronti di due sue ex. Un’inchiesta che si è dipanata riavvolgendo il nastro degli accadimenti. E’ stata la denuncia dell’ultima ex fidanzata che ha fatto scattare le indagini dei carabinieri – nucleo investigativo e di polizia giudiziaria – una giovane anche lei straniera che l’indagato aveva conosciuto a un corso di lingua italiana. Ne era nata storia, poi finita, cui è seguita l’accusa di violenza sessuale, stalking e anche di averla ricattata con alcuni video che lui le avrebbe fatto durante i presunti abusi.

Immagini che sarebbero poi state diffuse – secondo le accuse della ragazza – e che in parte sono rimaste anche nel telefonino del ventottenne. Nell’ambito di questi accertamenti, poi, i carabinieri proprio nel pc e nel telefono cellulare dell’indagato scoprono le foto di un’altra ragazza di cui lo straniero avrebbe abusato. Ma qui la situazione sarebbe aggravata da uno stato psicofisico particolare della presunta vittima: gli investigatori sono convinti che la giovane sia stata fatta drogare, o comunque che avendo pur consapevolmente assunto sostanza stupefacente, poi lui si sia approfittato di questo stato per filmarla durante un rapporto sessuale.

Il sospetto che la giovane fosse sotto l’effetto di qualche sostanza stupefacente nasce negli investigatori dall’avere scoperto che la straniera – peraltro della stessa nazionalità della precedente vittima – non aveva denunciato gli abusi, perché proprio non se li ricordava. Ma una volta raggiunta dai carabinieri che li vaveano scoperti nell’ambito della precedente inchiesta, la ragazza riconosce le immagini di quel serata di Capodanno tra il 2017 e il 2018, e decide di sporgere denuncia. A seguito di questo ulteriore episodio, il pubblico ministero ha quindi deciso di chiedere un provvedimento di misura cautelare.

Il pachistano è quindi stato arrestato, poi rimesso in libertà e in seguito, con decisione definitiva della Corte di Cassazione, agli arresti domiciliari, misura cautelare cui è tuttora sottoposto. Anche se lui – assistito dall’avvocato Saverio Chesi – nega di avere commesso le gravi violenze di cui è accusato. "Sono in corso indagini difensive, in quanto la ricostruzione dei fatti narrati dalla persona offesa – sottolinea l’avvocato Chesi – presenta molti lati contradditori e che il mio cliente e’ determinato a far emergere la verità".