"Violenza sulle donne, non restiamo a guardare"

Il sindaco Fabbri in occasione della ricorrenza: "Ora serve una risposta. Si parte da una rete tra territori, istituzioni, terzo settore e forze dell’ordine"

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"Un Paese civile non può fermarsi a guardare di fronte allo stillicidio quotidiano dei numeri sulle violenze. Ogni giorno, in Italia, 89 donne sono vittime di reati di genere. Dal primo gennaio al 21 novembre di quest’anno, segnala il Viminale, su 263 omicidi commessi in Italia, in 109 casi la vittima era una donna. Il lockdown ha aggravato la situazione perché ha reso ancora più difficile denunciare". Sono le parole del sindaco Alan Fabbri in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. "Dobbiamo rifiutarci di pensare che il fenomeno non sia eradicabile – ha aggiunto il primo cittadino –. Alcuni passi, a livello governativo, sono stati tentati, da ultimo il piano nazionale di contrasto alla violenza, con azioni specifiche messe in campo per tutelare le donne con disabilità. Penso che la risposta debba giungere, anche e soprattutto, da un lavoro di rete tra territori, istituzioni, terzo settore, enti locali, forze dell’ordine, centri antiviolenza, aziende sanitarie, volontari e associazioni". Secondo Fabbri "siamo tutti chiamati a svolgere un’azione forte di sensibilizzazione per rilevare, per tempo, i segni del potenziale rischio, aiutare le donne a denunciare, creare una cultura diffusa della legalità, del rispetto, dei diritti". Nasce da questa consapevolezza il ricco programma di iniziative che, "soprattutto quest’anno, abbiamo messo in campo, con l’assessore Dorota Kusiak, la presidente della Commissione pari opportunità Paola Peruffo, le forze dell’ordine, le scuole, le associazioni e che intendono avere una continuità anche oltre questa giornata".

L’assessore Kusiak ha poi preso la parola, ieri mattina, in occasione della tavola rotonda svoltasi nella sala del consiglio comunale. "Di anno in anno – ha detto –, nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, siamo testimoni di una continua estensione di soggetti territoriali coinvolti nelle varie iniziative promosse in questa occasione in segno di una grande sensibilità da parte delle istituzioni e della cittadinanza sul tema della violenza contro le donne". La violenza contro le donne, ha specificato, "attraversa ogni ambito della vita pubblica e privata, dal lavoro alla famiglia. In tutto il mondo il 25 novembre è giornata di iniziative di varia natura per sensibilizzare, ricordare, mobilitare, denunciare ogni germe di violenza. Ma l’impegno svolto della rete territoriale non si esaurisce con la ricorrenza: è un lavoro costante attivo tutti i giorni dell’anno. È un tema, ha concluso l’assessore, che "ci interpella e coinvolge tutti, e richiede un impegno costante da parte di ognuno di noi perché la violenza che può sfociare perfino nell’omicidio è solo l’apice di una discriminazione che ha origini antiche e continua a perpetuarsi nonostante i cambiamenti politici, culturali, sociali. Il contrasto alla violenza di genere parte dalle donne ma non può prescindere dalla consapevolezza maschile". In serata, Udi, Centro Donna Giustizia, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un flash mob in piazza Castello come "monito di responsabilità per affrontare un fenomeno che non recede".