Ferrara, 15 dicembre 2023 – Fu assassinato nel 2017 da Norbert Feher, alias ‘Igor il russo’: ora la famiglia dovrà essere risarcita dalla Provincia di Ferrara con 1,1 milioni di euro. Lo ha deciso la sentenza del tribunale di Ferrara a favore dei familiari di Valerio Verri, la guardia volontaria assassinata l'8 aprile 2017 nelle campagne del Mezzano.
"Faccio ancora fatica a rendermi conto che dopo tutti questi anni ce l'abbiamo fatta. Sono state accertate le responsabilità, messe nere su bianco in una sentenza. Finalmente anche il giudice ha accertato che chi ha ucciso mio padre non è stato solo quello rinchiuso in Spagna e condannato all'ergastolo. Ma tutti coloro che non hanno saputo fare il loro lavoro”. Lo ha detto Francesca Verri, figlia di Valerio, la guardia ecologica volontaria uccisa l'8 aprile 2017 a Portomaggiore, nel Mezzano, mentre era di pattuglia con l'agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, che rimase gravemente ferito nell'agguato.
"L'unico grande problema è che mio padre non me lo ridà nessuno. Voglio dire un grande grazie al lavoro non indifferente che hanno fatto l'avvocato Anselmo e il suo studio”, aggiunge.
Verri era di pattuglia antibracconaggio insieme all'agente di polizia provinciale, Marco Ravaglia, gravemente ferito.
La causa davanti alla giudice Alessandra De Curtis è stata intentata dai familiari della vittima, difesi dagli avvocati Fabio Anselmo e Rita Gavioli, sul presupposto che Verri non doveva essere lì, perché il killer era già ricercato per l'omicidio di Davide Fabbri una settimana prima a Budrio (Bologna).
Il giudice del lavoro ha dunque accertato e dichiarato la responsabilità della Provincia per quello che viene ritenuto un infortunio mortale, e di conseguenza l'ente viene condannato a risarcire il danno non patrimoniale biologico di natura psichica, accresciuto dalla sofferenza, in particolare a moglie e due figli (oltre 300mila euro ciascuno) più il danno patrimoniale per spese di consulenza medica, funerarie e di successione e patrimoniale futuro per la nipote, con in aggiunta interessi e rivalutazione monetaria.
Seppur Verri volontario, la Provincia, come datore di lavoro, avrebbe dovuto far di tutto per proteggerlo ed evitare la tragedia, hanno sostenuto i legali dei familiari.
"La morte di Valerio Verri non è solo responsabilità di Igor, il suo assassino. Valerio Verri non doveva essere su quell'auto - dice l'avvocato Anselmo - e quell'auto non doveva essere lì. Chi ha sostenuto il contrario faccia un atto di riflessione profonda e si guardi nella coscienza”.
Igor, rimasto latitante otto mesi e poi arrestato in Spagna a dicembre 2017 dopo altri tre omicidi, è stato condannato all'ergastolo dalla giustizia italiana e da quella iberica.