Vongole, pesca proibita Sequestrati trecento chili

Alla vista dei militari il tentativo di fuga, ma l’imbarcazione è stata bloccata. Al comandante contestata la contravvenzione di duemila euro.

Vongole, pesca proibita  Sequestrati trecento chili

Vongole, pesca proibita Sequestrati trecento chili

PORTO GARIBALDI

All’alba di giovedì, una motovedetta della Guardia costiera e il personale della Polizia marittima della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Ravenna hanno intercettato alcune imbarcazioni nel tratto di mare a nord di Porto Garibaldi, intente a pescare molluschi con l’idrorasca. Una di queste è stata fermata e sottoposta a controllo. Ma non senza difficoltà, in quanto in un primo tempo c’è stato un tentativo di sottrarsi al controllo con manovre evasive. Per questo è stato contestato l’intralcio agli ispettori della Guardia Costiera deputati alla vigilanza delle attività di pesca marittima. Al comandante dell’imbarcazione è stata elevata una sanzione amministrativa da 2mila euro, con sequestro del pescato, per un totale di 300 chili di vongole e lupini, e dell’attrezzo per la cattura dei molluschi (idrorasca). Inoltre, trattandosi di infrazione grave in materia di pesca marittima, sono stati assegnati 7 punti al comandante e 7 punti alla licenza di pesca della barca, che può essere sospesa o revocata al raggiungimento di punteggi cumulati che sono predeterminati dalla legge. I molluschi sequestrati, ancora vitali, sono stati rigettati a mare dall’equipaggio della motovedetta.

Altre imbarcazioni sono riuscite a fuggire, dileguandosi nei canali delle acque interne: tutte erano verosimilmente intente alla pesca con attrezzi non consentiti, in quanto l’idrorasca può essere utilizzata solo in aree assegnate in concessione per la cattura dei molluschi, e non in acque libere. Prosegue comunque l’attività, per cercare di individuarle. Inoltre, i militari dell’VIII Centro di controllo area pesca e il personale militare della Polizia Marittima della Capitaneria di porto di Ravenna, mediante il monitoraggio da remoto dei segnali satellitari e radio, hanno rilevato numerosi casi (14 in totale) di pescherecci che tenevano spento il sistema di identificazione automatica installato a bordo per motivi di sicurezza, nonostante si trovassero in navigazione ed in attività di pesca. In altri casi, è stato possibile individuare pescherecci (13 in totale) in transito nell’area del poligono militare di foce Reno durante i periodi di divieto previsti, in concomitanza delle attività addestrative dei militari. Nel complesso, per queste violazioni, dal 1° gennaio del 2023 sono state contestate sanzioni per oltre 44mila euro a carico dei comandanti dei pescherecci fuori regola.

Valerio Franzoni