Questa sera alle 21,30, l’appuntamento con ’Widow Clicquot’, la pellicola di Thomas Napper in proiezione sul grande schermo per la rassegna ’Cinema nel parco’. Ponsardin era figlia di un ricco industriale tessile, Ponce Jean Nicolas Philippe Ponsardin, che durante i tumulti anti-monarchici si trasformò da conservatore a giacobino, un po’ per convinzione e molto per convenienza, permettendo così alla famiglia di uscire indenne dalla Rivoluzione Francese. I Ponsardin erano vicini di casa dei Clicquot, proprietari della tenuta confinante. Essendo Philippe Clicquot a sua volta imprenditore tessile, i due erano, di fatto, rivali. Ma, come si usa negli affari, la strada maestra è il consolidamento, che in questo caso giunse attraverso l’unione delle due famiglie attraverso il matrimonio dei figli. Un contratto commerciale che si trasformò presto in sodalizio intellettuale, guidato da un sogno: quello di produrre lo champagne più buono di Francia, e quindi del mondo. Nel 2022 la Clicquot ha compiuto duecentocinquant’anni, ma la sua fortuna si è costruita nel tempo. Fu fondata nel 1772 da Phillippe Clicquot-Muiron, padre di François, anche se a far diventare lo champagne Clicquot famoso in tutto il mondo, e a cambiare radicalmente la produzione e la forma stessa del vino caratteristico della regione di Reims, fu sua moglie, l’autoctona Barbe-Nicole Ponsardin.
CronacaWidow Clicquot, il film. La storia dello champagne