Willy Branchi omicidio, altri due indagati. "Hanno detto il falso"

Sono l’ex sarto e la moglie che, sentiti dal pm, sarebbero caduti in in contraddizione, in particolare su un elemento. Sei ora le persone accuse di falso, una già a processo

Luca Branchi, fratello della vittima, alla ricerca della verità

Luca Branchi, fratello della vittima, alla ricerca della verità

Ferrara, 14 febbraio 2019 - Altre due persone sono state iscritte nel registro degli indagati per false dichiarazioni al pubblico ministero nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Willy Branchi, assassinato barbaramente tra il 29 e 30 settembre 1988 a Goro. Si tratta di marito e moglie, Rodrigo Turolla, ex sarto del paese, e Luisa Barini, i quali abitavano a Goro vicino a dove è stato commesso il delitto e che, sentiti come testimoni dal pm Andrea Maggioni, su alcuni punti – uno in particolare – non avrebbero dato risposte o le avrebbero date discordanti.

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Sono ora in tutto sei (una già a processo) le persone accusate di aver detto il falso e tra loro c’è anche l’ex parroco del paese, don Tiziano Bruscagin, indagato due volte in quattro anni. Branchi, 18 anni, fu trovato lungo l’argine del Po nudo e con la testa fracassata.

In mezzo, indagini e poche certezze, fra accuse di pedofilia e omertà dei testimoni. Le nuove indagini erano state ordinate a maggio dal gip dopo che la famiglia di Branchi, difesa dall’avvocato Simone Bianchi, si era opposta alla richiesta di archiviazione della Procura.

n.b.

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