Willy, c’è un nuovo sospettato. Pronti avvisi per favoreggiamento

Potrebbe avere avuto un ruolo nel 1988. Altri interrogatori in procura

La riesumazione dei resti di Willy (foto Businesspress)

La riesumazione dei resti di Willy (foto Businesspress)

Ferrara, 11 giugno 2016 - C’è una persona, che ancora oggi vive a Goro, sulla quale è caduta l’attenzione degli inquirenti. Un uomo che potrebbe aver avuto un ruolo ben preciso nell’omicidio del 1988. Quello di Vilfrido Willy Branchi, il diciottenne assassinato con una pistola da macello e gettato nudo lungo l’argine del Po a Goro tra il 29 e il 30 settembre. Eccola l’indiscrezione che emerge dall’inchiesta diretta dal pm Giuseppe Tittaferrante e dai carabinieri del Reparto operativo di Comacchio e che nei prossimi giorni potrebbe vedere importantissimi sviluppi. Per la settimana entrante, infatti, sarebbero già state fissate una serie di convocazioni (notificate in queste ore dagli uomini dell’Arma) direttamente in procura, con soggetti (alcuni già sentiti) a conoscenza di molte cose sull’omicidio ancora irrisolto. Ma che fino ad ora hanno deciso di non parlare o di raccontare il falso nel tentativo di coprirsi o farlo con altri.

Avvisi pronti. Un momento di svolta molto importante nell’inchiesta riaperta il 10 novembre 2014 e che fino ad oggi ha portato ad indagare, per false informazioni al pm, l’ex parroco di Goro, don Tiziano Bruscagin. La sensazione che emerge, però, è che il numero, a breve, potrebbe aumentare. Nuovi avvisi di garanzia, infatti, sarebbero pronti a partire e non solo per il 371bis (le false ‘storielle’ raccontate in questi mesi di fronte al magistrato), ma anche – e qui è l’altra novità – per il reato ben più grave di favoreggiamento.

Sospetto. Proprio in questo, nel corso delle ultime settimane, l’attenzione sarebbe finita su un determinato soggetto, vivente e residente a Goro, il quale potrebbe aver avuto un ruolo nell’88. Partecipato all’assassinio? Coperto qualcuno? Oppure coinvolto nel giro dei pedofili che abusavano ragazzini, tra cui anche Willy, in cambio di 5mila lire o di capi di abbigliamento? Aspetti sui quali da via Mentessi non trapela nulla. Troppo delicato il momento, troppo alta la posta in palio chiamata verità.

Traccia. Intanto rimane in sospesa la traccia papillare isolata sul portafoglio di Vilfrido, l’unico oggetto ritrovato accanto al cadavere. C’è una certezza: quella traccia non appartiene nè al ragazzo e neppure a nessuno dei componenti della sua famiglia. Quel portafoglio, svuotato di tutti i soldi, è stato toccato dai suoi assassini.