"È contro il razzismo: ha cliccato per errore"

La difesa dell’ispettore: "Dispiaciuto e provato ma si è messo subito a disposizione. Confidiamo che la vicenda verrà ridimensionata"

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"Qual è la nostra strategia difensiva? Nessuna. Per il semplice fatto che l’ispettore Luca Caprini si è sbagliato. Ha commesso un errore quando, senza occhiali, ha cliccato su un ‘like’ infausto e infelice". A metterlo in chiaro è l’avvocato Gianni Ricciuti, difensore di Luca Caprini, consigliere comunale della Lega, poliziotto e sindacalista del Sap. Quella dell’errore materiale è la tesi che Caprini ha sostenuto sin dalle ore immediatamente successive al caso relativo al post inneggiante a Hitler e ai forni crematori. Un commento su Facebook in calce al quale era subito comparso il suo clic di gradimento. Per quel fatto ora il poliziotto e consigliere è indagato insieme all’autore del post, Marco Faccini, un gommista ferrarese. A entrambi viene contestato il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Secondo il legale, il consigliere sarebbe "dispiaciuto e provato" da quanto accaduto, dicendosi "fiducioso che questa vicenda venga ridimensionata e capita per quello che è: uno sbaglio al quale aveva cercato di porre rimedio chiedendo alla figlia di togliergli il ‘mi piace’, per paura di farlo doppio. Ma ormai il ‘patatrac’ era già successo".

Caprini, prosegue l’avvocato Ricciuti, è "per sua stessa natura contrario a ogni forma di discriminazione razziale e speriamo che questo venga compreso dagli inquirenti. Quando si è visto piombare la polizia in casa è rimasto sconcertato ma si è subito messo a disposizione, senza nascondere nulla". Parlando infine della perquisizione svolta ieri mattina (la Digos ha acquisito due computer e un cellulare), il legale si dice certo che "non sia stato trovato nulla" e che "nulla verrà trovato" dalle successive analisi dei dispositivi. L’avvocato Marco Linguerri, difensore dell’imprenditore Faccini, preferisce invece non rilasciare dichiarazioni riservandosi di leggere e valutare le carte.

In difesa di Caprini si schiera anche il suo sindacato, per bocca del segretario generale Stefano Paoloni. "Siamo allibiti da quanto sta accadendo – spiega Paoloni – poiché sin da subito Luca Caprini, persona integra e moralmente corretta, ha chiarito di aver commesso un errore materiale cliccando erroneamente su un like e, resosene conto, ha cancellato tutto. Errore e caso fortuito sono evidenti – aggiunge il sindacalista del Sap –. Anche noi operatori del diritto, oggi di fronte a un atteggiamento così abnorme, facciamo fatica a comprenderne la ragione e a capire cosa sia giusto o sbagliato". A Caprini, prosegue Paoloni, "sono state riservate attenzioni che spesso è difficile avere nei confronti dei peggiori criminali e che, con tutta sincerità, ci sembrano poco comprensibili. Vogliamo auspicare – conclude – che non si voglia strumentalizzare la vicenda. Caprini è un martire di libertà".

f. m.