Ferrara, 25 agosto 2011 - NON ha rinunciato a ballare e a cantare con gli artisti, l’ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi a Roma Alphonsus Hermanus Maria Stoelinga, in visita per la prima volta nella città estense, in occasione del Ferrara Buskers Festival 2011. Altissimo, capelli brizzolati e occhi intensi. Sorriso sulle labbra e la battuta sempre pronta. L’ambasciatore si è presentato in modo del tutto inaspettato, mettendo da parte gli atteggiamenti istituzionali e calandosi perfettamente nella realtà giocosa che in questi giorni regna in città.
E i suoi desideri sono stati espressi. Innanzitutto quello di mangiare un’anguilla alla brace (troandola, ha commentato, «deliziosa», poi quello di assistere alle esibizioni degli artisti olandesi.

Non sono mancati aneddoti spiritosi. Nel pomeriggio tra un appuntamento e l’altro (ieri all’Ariostea ha inaugurato la mostra dedicata all’Olanda), ha preso in giro un musicista per telefono, fingendosi uno dei componenti dello staff della rassegna. Poi, accompagnato dal direttore artistico Stefano Bottoni e da Roberta Galeotti, responsabile rapporti con i musicisti, si è tuffato con entusiasmo tra le performance offerte dai buskers. Tra le tonalità klezmer dei Payazen!Steim, le opere melodiche di Ibo Orchestra, l’espressività esplosiva dei Trikosis, le affascinanti confluenze sonore che vengono fuori dagli strumenti a fiato delle Brass Babes, l’ambasciatore ha terminato il suo tour notturno con i The Maestro’s.

Alphonsus Hermanus Maria Stoelinga si è anche avvicinato alla custodia della chitarra posizionata a terra, che fungeva da cappello, e ha comprato il disco di The Maestro’s che poi gli hanno dedicato una canzone.

Come si sta trovando a Ferrara?
«Mi sto godendo la vera atmosfera di festa. Per me è la prima volta essere qui ed è un onore per il mio Paese essere la nazione ospite della più importante manifestazione internazionale del musicista di strada. In Olanda abbiamo tanta musica e teatro in strada, quindi credo che questa scelta sia appropriata».

Le piace l’idea dell’EcoFestival?
«Molto e i temi dell’ecologia e dell’ambiente sono un’altra ragione per essere orgoglioso. La città di Ferrara con i suoi percorsi dedicati alle biciclette, mi fa sentire a mio agio».

Qual è il valore che il Ferrara Buskers Festival può portare all’Italia, all’Olanda e ai rapporti internazionali?
«Come ambasciatore ho il compito di cercare legami sia economici, sia culturali con tutte le regioni d’Italia. E credo che sia uno degli scopi di questa manifestazione internazionale, creare legami tra i popoli. Due anni fa, ho girato tutte le regioni italiane. In questo modo, l’ambasciata è attiva. Il Ferrara Buskers Festival mi ha stregato per la particolare accoglienza e simpatia».

Cosa l’ha colpita di più girovagando tra gli spettacoli?
«La libertà con cui si esprime la musica in strada. Si tratta di qualcosa di diverso dagli spettacoli, per esempio di teatro, che si svolgono al chiuso. E poi il modo in cui un grandissimo numero di visitatori è attratto dalle performance, partecipando attivamente alla loro riuscita. Mi sento a casa».