Giorgio Bassani, al Centro Studi di Ferrara il manoscritto dell'Airone

Donati da Portia Prebys al Centro studi bassaniani i tre quaderni dello scrittore

Giorgio Bassani

Giorgio Bassani

Ferrara, 28 novembre 2018 - «I ragazzi non sanno cos’è un manoscritto. Io dico sempre loro: è un mano-scritto, per loro è qualcosa di nuovo, per questo bisogna far capire il passato». Per questo, e perché «la città e i ferraresi meritano le opere di Giorgio Bassani», Portia Prebys ha donato a Ferrara il prezioso manoscritto dell’opera ‘L’Airone’ di Giorgio Bassani, costituito da tre quaderni (‘Extra Tenax’) scritti di pugno dall’autore. Come emerge dalla delibera di Giunta di ieri, per espressa richiesta della donatrice, «il manoscritto dovrà essere conservato ed esposto nella sede del Centro studi a Casa Minerbi, andando ad aggiungersi agli altri beni, tra manoscritti (tra cui il Giardino dei Finzi Contini e Gli occhiali d’oro, libri, oggetti e arredi, che compongono il ‘Lascito Prebys’ costituito nel 2014 a memoria della figura di Giorgio Bassani».

Per Portia Prebys necessario è conoscere il passato per comprendere il nostro tempo. «A metà ottobre sono venuti al Centro studi bassaniani 1150 studenti – spiega –. Nessuno di loro conosceva il significato di manoscritto. Per questo credo sia necessario far vedere loro di cosa si tratta, spiegarglielo». Quelli di Bassani erano incredibili. «Cambiava le parole, la punteggiatura, guardando i manoscritti si può comprendere il metodo di lavoro, la sua creatività». Anche il titolo del libro, si può leggere dai tre quaderni che compongono il manoscritto, poteva variare. L’Airone, infatti, avrebbe dovuto chiamarsi – stando a questa stesura – ‘La natura morta’, che copre l’arco di quattro anni: il primo quaderno, con il titolo ‘Natura Morta I’ è risalente al 1965, il secondo con il titolo ‘Natura Morta II’ risale al 1966, il terzo con il titolo ‘Natura Morta III’ appartiene al biennio 1967-1968. «Scrivendo cambiava tante cose in continuazione – racconta Prebys – nella scrittura, come nella vita, non era uno di quegli uomini che è o bianco o nero, e lo rimane per tutta la vita. Lui era un giorno blu, poi bianco, poi rosa. Anche il suo cambiare era un rimanere aperto alle nuove idee». 

Una donazione alla città di Bassani. «Vengono migliaia di persone a visitare Ferrara, anche grazie a Bassani, figura grandissima e speciale – evidenzia Prebys, che è stata per più di vent’anni compagna dello scrittore ferrarese – per questo penso sia doveroso lasciare alla città questo tipo di documenti, tra articoli, libri, manoscritti e tutto quello che ho donato in questi anni, affinché chi viene a Ferrara possa maggiormente capire la grandezza dello scrittore, in modo che sempre più persone lo conoscano».

La speranza, ora, è quella «di esporre i manoscritti de L’Airone il prima possibile al Centro studi bassaniani – racconta la studiosa – spero già prima di fine anno, per la città sarebbe un regalo bellissimo per Natale». Il Centro studi bassaniani sta prendendo forma. «È un posto molto visitato, solo la scorsa settimana (Portia Prebys è presente al Centro ogni settimana il lunedì, martedì e mercoledì, ndr) – racconta – sono venute persone provenienti dalla California, da New York, da Amsterdam e da Bruxelles. Martedì prossimo verrà un altro grande gruppo, avremo nei prossimi mesi, come già fatto in questi anni, diversi incontri» Destinate al Centro studi bassaniani sono anche le donazioni effettuate da Annamaria Ansaloni in Ravenna e Maria Lanaro, composte da numerose lettere scritte e ricevute da Giorgio Bassani, premi, fotografie e documenti vari appartenuti allo scrittore, oltre a libri con dedica donati dagli autori a Bassani. Tutte le donazioni sono state ufficialmente accettate dal Comune ieri in Giunta.