Dolceamaro, la storia di Totò, 4 anni, autistico e di un outing coraggioso

Tutto in un libro

Roberta Buzzi con la sua famiglia

Roberta Buzzi con la sua famiglia

Comacchio (Ferrara), 4 maggio 2017 - Dopo l’invasione di noir, nelle librerie di Comacchio si sta affacciando in questi giorni un altro libro, scritto da una giovane mamma comacchiese. Tutt’altro che fantasia: quella che racconta Roberta Buzzi nel suo ‘Dolceamaro’, è pura storia di vita, di dolore profondo, ma anche di riscatto e consapevolezza. Un outing doloroso ma necessario, perché in gioco c’è il futuro del suo piccolo Antonio, per tutti Totò, e anche la sensibilizzazione della società verso qualcosa che fa paura, la parola autismo.

In 110 pagine Roberta racconta la parabola che l’ha portata, con la diagnosi di «disturbo dello spettro autistico» per Antonio a soli 18 mesi, da una sofferenza che l’ha quasi annullata, anche fisicamente, alla risalita che la mostra oggi sorridente, consapevole e combattiva. Accanto a lei il compagno Beppe, che ha dato il titolo e che «per tanto tempo in silenzio ha camminato per due». «Raccontarsi è stata la mia salvezza: o ci morivo così, o cominciavo a risalire la china», spiega Roberta per cui scrivere è stato una terapeutica copertina calda. «Credo nel potere della condivisione, sia per chi vive come noi questo quotidiano e può magari sentirsi meno solo specie se non ha le stesse risorse per reagire, sia per le altre famiglie, per rompere i pregiudizi intorno a questa patologia».

Di risorse a disposizione Roberta ne ha avute, a cominciare dalla laurea in riabilitazione psichiatrica che le ha fatto sospettare fin da subito che qualcosa non andasse. Da qui la diagnosi precoce per cui Totò, 4 anni il 10 maggio, ha cominciato un percorso terapeutico mirato, con cui ha fatto passi da gigante. Grazie alle terapeute Cesarina Xaiz e Rossella Paura, Antonio ora guarda il mondo, risponde a chi lo chiama, parla e interagisce con gli altri. «La nostra non è una storia universale, ma di certo prima si agisce più miglioramenti possono esserci. Spesso ci si fissa su quello che manca, mentre bisognerebbe lavorare sui loro interessi, trasformandoli da rigidità a potenzialità».

Occorre insomma cambiare la prospettiva, anche delle istituzioni, che si illuminano di blu in 2 Aprile, giornata dell’autismo, ma spesso si spengono dal 3, lasciando ai genitori un grande punto interrogativo su quello che succederà quando i figli termineranno la scuola. «Dolceamaro», che è stato curato nella redazione dal giornalista Luciano Boccaccini, sarà presentato il 20 maggio alle 18 presso la Sala Polivalente. Un outing coraggioso per la città, che sa di liberatorio ma anche di invito a conoscere uno «spettro» che non fa paura.