MATTEO RADOGNA
Economia

Berco, Copparo si mobilita: pacchi spesa e sconti agli operai

Dalla bottega al fiorista, il paese aiutare i lavoratori che ormai scioperano da settimane.Consegnati i pacchi di generi alimentari. “Briciole in busta paga, così li aiutiamo a non arrendersi”

Berco, Copparo si mobilita: pacchi spesa e sconti agli operai

Ferrara, 6 aprile 2025 – Marco, Michela, Paolo, Ivan: sono soltanto alcuni nomi dietro ai numeri delle strategie industriali di Berco. Tra loro ci sono voglia di lottare ma anche rassegnazione. Speranza ma anche paura di perdere il posto di lavoro. Sentimenti contrastanti come l’incredulità che serpeggia a Copparo.

“Una volta si diceva a una ragazza: ‘sposa uno con la tuta blu che sei tranquilla’”, ripete Gianpaolo Pazzi, seduto davanti al bar in piazza. E aggiunge: “Lavorare alla Berco era la cosa più sicura al mondo. Adesso invece è sinonimo d’incertezza e precarietà. Siamo tutti molto dispiaciuti. La crisi dell’azienda ci interessa tutti”. Dal bar, a pochi passi, ci imbattiamo nel chiosco di legno nella stradina che porta alla Berco. Il locale è stato eletto un po’ a quartiere generale dei lavoratori. C’è chi brinda tra i tavolini.

La consegna di un pacco spesa ai dipendenti Berco
La consegna di un pacco spesa ai dipendenti Berco

“Uno di noi ha trovato un altro lavoro”, racconta un operaio mentre alza un calice. C’è chi ha appena finito il turno di lavoro e indossa la tuta blu con il marchio Berco. Tanti sorrisi, ma poche parole.

Le preoccupazioni sono tante: le bollette, i mutui da estinguere e anche fare la spesa diventa un problema. Tra gli operai c’è chi fa forza sul sostegno della famiglia: “Stamattina mio figlio, che ha 9 anni, mi ha detto: ‘Mamma, vedrai, non ti preoccupare, andrà tutto bene’.

Sapeva che andavo all’ennesimo sciopero, stavolta di 4 ore, è informato perché ne parliamo in casa – fa sapere Erika che da oltre 10 anni lavora alla Berco – . Spero davvero di tornare un giorno con una bella notizia per lui”. Intanto in paese si è attivata una coordinata solidarietà per aiutare i lavoratori.

Anche i fioristi rispondono presente alla gara della generosità
Anche i fioristi rispondono presente alla gara della generosità

Agli sconti previsti per gli operai nei negozi vogliono aderire tutte le attività, anche il negozio di fiori di Rita Curzola e Liliana Zerbinati: “Siamo pronte a fare la nostra parte. È il momento di tendere una mano. Berco riguarda tutti noi”. Liliana aggiunge: “Mio padre lavorava alla Berco, quanti ricordi legati allo stabilimento”. Le associazioni di volontariato sono ovviamente dalla parte dei lavoratori.

L’incaricato Anteas cavaliere e ufficiale Saverio Menna parteciperà con molti dei suoi 60 iscritti alla cena per raccogliere fondi a favore degli operai. “Non ci si può voltare dall’altra parte - dice Menna -, perché dentro lo stabilimento lavorano operai collegati a tante famiglie. È uno spaccato sociale ed economico del paese. Aiutare è un dovere”.

Ieri, a proposito di solidarietà, a palazzo Zardi è iniziato il ritiro dei generi di prima necessità raccolti grazie alla protezione civile e gestiti da croce rossa italiana e centro ‘Aiuto alla Vita’. Il tutto è stato reso possibile grazie agli spazi messi a disposizione dal ‘Parco Verde’.

Onda rosa al bar Delizia, oltre il bancone lo slogan del cuore
Onda rosa al bar Delizia, oltre il bancone lo slogan del cuore

“Tutto quello che si può fare per aiutare, dobbiamo metterlo in campo”, ha sottolineato uno dei volontari impegnati nella raccolta. Vicino alla parrocchia, un altro punto di approvvigionamento dei generi di prima necessità, c’è, a pochi metri, una pasticceria aperta da 75 anni. In vetrina c’è il cartello degli sconti per gli operai Berco.

Dietro il bancone della pasticceria Delizia ci sono Barbara Marani, Sara Vitali e Emanuela Zampello, che tra un caffè e l’altro, raccontano la loro vicinanza agli operai: “Conosciamo tantissime persone che lavorano alla Berco. Siamo in prima linea per aiutarli, come tutto il paese. Per noi quei ragazzi che lottano per il posto di lavoro sono degli eroi”.

Gli operai, intanto, lasciano il chiosco di legno e tornano a casa dalle loro famiglie. L’incertezza sul futuro però si fa sentire anche dentro le quattro mura. “A volte l’ansia prevale su tutto, e magari mi capita di prendermela con i familiari, anche se non hanno colpe – spiega Lorenzo, nell’impianto da 12 anni – . Ma ritrovarsi a oltre 50 anni a dover cercare lavoro è una situazione pesante. Si vive preoccupati. Vorrei solo che questa storia finisse il prima possibile, almeno per sapere dove andremo a finire, perché restare sospesi così è insopportabile”.