Bonifiche Ferraresi, ok all’aumento di capitale

Investimento fino a 150 milioni di euro L’obiettivo della società è crescere ed espandersi

L’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni

L’amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni

Ferrara, 11 luglio 2018 - Aumento di capitale fino a 150 milioni di euro per Bonifiche Ferraresi, e ora l’obiettivo della società è crescere ed espandersi. È di ieri la decisione, deliberata all’unanimità dall’assemblea degli azionisti di Bonifiche Ferraresi nella sede di Cdp Equity a Milano, di conferire al consiglio di amministrazione la delega ad aumentare il capitale sociale a pagamento, da esercitare entro trentasei mesi, in una o più soluzioni.

Per Bonifiche Ferraresi l’aumento sarà possibile attraverso l’emissione di azioni riservate in opzione agli azionisti, per un ammontare massimo di 150 milioni di euro (incluso l’eventuale sovrapprezzo) mediante emissione di massimo 75 milioni di euro di nuove azioni, prive del valore nominale. Termini e condizioni del relativo aumento di capitale in opzione saranno stabiliti dal consiglio di volta in volta, anche per quanto attiene il numero massimo di azioni e il relativo prezzo di sottoscrizione. La delega al cda di Bonifiche Ferraresi ha la finalità di finanziare la crescita e l’espansione del gruppo. Uno strumento per la società «idoneo a eseguire con migliore tempestività e flessibilità operazioni sul capitale sociale, cogliendo sollecitamente le opportunità di crescita, anche per linee esterne, che si dovessero presentare» secondo quanto specificato lo scorso 30 maggio, quando è stata resa nota la proposta di un aumento di capitale della società. La decisione avvenuta ieri è peraltro in linea con il nuovo piano industriale di Bonifiche Ferraresi spa, predisposto dall’amministratore delegato Federico Vecchioni per il biennio 2017-19, che insiste su tre punti strategici e prevede di puntare a una maggiore eccellenza operativa che insiste sull’estensione fondiaria e sull’applicazione di tecnologie all’avanguardia, di valorizzare la filiera italiana mediante il presidio di tutte le fasi della filiera e infine di migliorare la competitività del sistema agricolo italiano, attraverso l’erogazione di servizi ad alto valore aggiunto rivolti alle imprese agricole e divenendo punto di divulgazione e condivisione con il mondo scientifico e quello sociale. Tre indirizzi per assumere «il ruolo di leader di filiera – specifica Vecchioni – nonché di rappresentare un unicum nel panorama europeo, avendo nel fattore ‘terra’ l’elemento essenziale per generare valore nel medio-lungo periodo in modo stabile e sicuro».