Buoni spesa Ferrara, i sindacati: "Caos sulle nuove richieste, serve chiarezza"

Per Cgil, Cisl e Uil, le indicazioni fornite al telefono non corrispondono alle disposizioni antidiscriminatorie richieste dal Tribunale

Spesa (foto De Pascale)

Spesa (foto De Pascale)

Ferrara, 29 ottobre 2020 – Sulla vicenda buoni spesa, ancora dubbi e perplessità. Questa settimana, dopo la delibera dello scorso 24 settembre, e dopo un provvedimento del tribunale, sono state riaperte le graduatorie per rendere possibile la presentazione delle domande anche a chi ad aprile era stato escluso dall’agevolazione economica, per sostenere le persone in difficoltà durante il lockdown.

Il problema riscontrato da diversi, è la reale possibilità di includere chi prima era stato escluso dall’ottenimento dei buoni spesa.

“Riceviamo segnalazioni del fatto che al momento della telefonata verrebbe affermato che solo chi ha già presentato domanda in aprile e se l’è vista rifiutare ha diritto di richiedere i buoni – spiegano Cgil, Cisl e Uil - una indicazione che non risponde alle disposizioni del giudice, che in questo modo non troverebbero applicazione”.

Per i sindacati “il Comune deve fare chiarezza”. Con delibera a fine settembre la Giunta comunale ha ottemperato all’ordinanza del Tribunale di Ferrara del 17 luglio, con la quale si ordinava al Comune di riformulare i criteri e le modalità, “consentendo la presentazione di nuove domande”, ulteriori rispetto a quelle già presentate nel mese di aprile. I fondi resi disponibili per le nuove domande si aggirano intorno ai 30mila euro, quelli risparmiati nella prima tornata dei quasi 700mila euro che il Governo aveva destinato a Ferrara.