Lavoro, le imprese non trovano laureati e diplomati: “I giovani fuggono”

Ferrara, Unioncamere e Anpal confermano i problemi. Tra i titoli di studio i più difficili quelli a indirizzo sanitario paramedico, gli ingegneri elettronici, i periti elettronici, elettrotecnici e meccanici

Lo zoccolo duro dell’occupazione nel settore privato è rimasto quello dei diplomati

Lo zoccolo duro dell’occupazione nel settore privato è rimasto quello dei diplomati

Ferrara, 23 febbraio 2023 – E’ cresciuta, nel 2022, in provincia di Ferrara la domanda di personale laureato da parte delle imprese ma quasi in un caso su due la ricerca risulta particolarmente difficile. Come mostrano le indagini del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, lo scorso anno la domanda di laureati ha rappresentato il 15% del totale dei contratti che le imprese intendevano stipulare, in aumento di oltre 1 punto percentuale rispetto al 2021. Poco meno del 50% di questi profili, però, risulta difficile da trovare, richiedendo alle imprese una ricerca che può impegnare anche 4-5 mesi.

La difficoltà di trovare laureati da parte delle imprese è persino superiore al già elevato dato medio riferito a tutte le entrate programmate. Infatti, a fronte di una crescita significativa delle entrate previste nel 2022 (in aumento dell’11,6% rispetto al 2021 e del 12,2% rispetto all’anno prima della pandemia), il mismatch ha superato la quota del 40% delle entrate complessive, oltre 8 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno e 14 punti percentuali in più rispetto al 2019.

"Il mancato incontro tra domanda e offerta è una delle grandi strozzature del mercato del lavoro italiano – sottolinea il commissario straordinario della Camera di commercio, Paolo Govoni –. Anche per questo abbiamo lanciato, in collaborazione con le associazioni di categoria, una serie di niziative volte a favorire tra i giovani, lo sviluppo di quel “Senso di iniziativa ed imprenditorialità” che significa saper tradurre le idee in azione, con l’obiettivo di aiutare gli studenti a conoscere ed orientarsi meglio nel mondo del lavoro, in modo da scegliere il percorso di studi più adeguato alle proprie attitudini e alle esigenze delle imprese".

Lo “zoccolo duro” dell’occupazione nel settore privato è rimasto comunque quello dei diplomati: il 29,7%, in calo di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2021, quando la loro richiesta ha raggiunto il 32,5%. In questo caso, la difficoltà di reperimento si attesta al 40%. In leggera flessione la ricerca da parte delle imprese di diplomati Its, che nel 2022 ha sfiorato comunque l’1%, con una difficoltà di reperimento che supera la metà delle entrate: 56%. Un ragionamento specifico riguarda la domanda di qualifiche professionali e di profili per i quali non è richiesto alcun titolo di studio. Sono infatti numerosi i casi in cui le imprese hanno dichiarato di ricercare profili che abbiano frequentato la sola scuola dell’obbligo, in quanto non riuscivano a trovare la qualifica professionale specifica e con un bagaglio di esperienze adeguato. Per questa ragione, Excelsior distingue la domanda “esplicita” di qualifiche professionali (nel 2022 pari al 19,4% del totale, con una difficoltà di reperimento del 48%) dalla domanda potenziale. Quest’ultima arriva a rappresentare il 36% delle entrate programmate e registra il 43% di difficoltà di reperimento. Analogamente, è pari al 36% la quota delle entrate esplicite programmate senza l’indicazione di un titolo di studio .

re. fe.