
Lo staff di Rizzati e, a fianco, la pralina fatta e confezionata a mano
Ferrara, 1 aprile 2025 – Un cioccolatino supersonico. È proprio il caso di dirlo: la compagnia aerea tedesca, Lufthansa, ha ordinato mezzo milione di praline da distribuire ai clienti di prima e business classe. A produrli, sarà l’azienda ferrarese Rizzati che sta già lavorando per fare in modo che la consegna – prevista entro la prima settimana di maggio – sia garantita. È Marco Matteucci, comproprietario dell’impresa leader nel mondo dei dolciumi, ambasciatrice del made in Ferrara, a raccontare al Carlino la genesi della commessa che “porterà il nome della nostra città sulle rotte del mondo”.
Matteucci, com’è arrivata la commessa di Lufthansa?
“Collaboriamo con la compagnia di bandiera tedesca già da qualche tempo, grazie a un contatto che abbiamo avuto e che abbiamo coltivato. Inizialmente, la fornitura richiesta era legata alla tenerina da dieci grammi che realizziamo in azienda. Sempre distribuita in prima e in business class. Poi, è arrivata qualche tempo fa questa nuova richiesta: una bellissima soddisfazione”.
Come sarà, concretamente, il prodotto finito?
“Si tratta di una pralina alla nocciola di Piemonte con la “camicia” di cioccolato al latte. È sostanzialmente un cioccolatino grande tre centimetri per 2,8 che sarà distribuito, appunto, ai clienti delle prime classi e sarà prodotto in 500 mila esemplari”.
Nel mondo della produzione dolciaria e di cioccolato, ci sono competitor importanti. Qual è stato il segreto per arrivare a questo traguardo?
“Il rapporto con Gate Group, la società di cui fa parte anche la compagnia aerea tedesca è solido da un po’. È piaciuto molto il prodotto che offriamo, la cura che abbiamo e gli ingredienti che adoperiamo nella nostra produzione. Oltre a un alto livello di artigianalità a cui non rinunciamo mai, anche nelle grandi dimensioni”.
È difficile immaginare la dimensione artigianale in una produzione di mezzo milione di cioccolatini.
“Pensi che ogni pezzo che verrà consegnato a Lufthansa sarà impacchettato manualmente. Non esiste, infatti, una macchina che possa ‘chiudere’ un prodotto di quelle dimensioni. Per cui, l’artigianalità anche su questo versante è garantita”.
Cosa contraddistingue i vostri prodotti da altre produzioni?
“Se lo dovessi riassumere in poche parole direi l’originalità del prodotto e come esso viene concepito”.
Come si traduce tutto questo nel concreto?
“Innanzitutto siamo gli unici a produrre prodotti biologici e senza glutine. In più, conduciamo quotidianamente una ricerca sulle ricette ‘vere’ dei dolci che offriamo al mercato. Un esempio su tutti è proprio la tenerina, che abbiamo letteralmente estirpato dalla sua dimensione provinciale e l’abbiamo lanciata sui mercati nazionali e internazionali rendendola un brand di riconoscibilità anche per la città di Ferrara e del suo territorio”.
Rizzati è una storia di grandi ascese e grandi discese.
“Sì, nel 2015 la società fallì”.
Cosa spinse lei e i suoi soci a intraprendere questa avventura?
“La consapevolezza che Rizzati era un brand associato a un prodotto che – seppur di nicchia – ha sempre rappresentato, nell’immaginario collettivo, qualcosa di davvero eccellente. Ed ecco che ci siamo decisi a partire. Benché da parte dell’amministrazione non ci sia stato nel tempo un occhio di riguardo ne di attenzione nei nostri confronti (e peraltro il nostro punto vendita in piazza ha registrato diversi disagi a causa del Ferrara Summer Festival), noi siamo davvero degli alfieri di Ferrara e delle sue eccellenze nel mondo”.
La pralina che fornirete a Lufthansa sarà sicuramente deliziosa ma è difficile immaginare che possa essere distribuita nei mesi più caldi. State immaginando di ampliare la collaborazione, differenziando la produzione?
“Stiamo ragionando, per i mesi estivi, su una fornitura di uno fra i nostri punti d’orgoglio: il panettone da dieci grammi. Un prodotto che funziona molto bene sul mercato. Ma non abbiamo fretta: un passo alla volta”.