
L’attenzione di Rsu, lavoratrici e lavoratori è rivolta a giovedì 13 febbraio: convocato un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per discutere del futuro della Berco di Copparo
Copparo, 10 febbraio 2025 – Un’altra giornata davanti ai cancelli contro il licenziamento collettivo e per un futuro incentro. A partire dalle 6 di questa mattina, lavoratrici e lavoratori della Berco di Copparo hanno scioperato per otto ore, con il presidio davanti alle portinerie e all’ingresso principale dello stabilimento.
Si è tratta di una nuova azione proclamata dalle Rsu, a seguito dell’atto unilaterale comunicato dai vertici aziendali venerdì 7 febbraio.
Si tratta dell’apertura per la procedura di licenziamento collettivo per 247 lavoratori, i quali si aggiungerebbero ai 153 che hanno aderito al percorso di mobilità volontaria, conclusasi lo scorso 16 gennaio. Una situazione che si somma anche ad un’altra comunicazione formale dell’azienda relativa alla disdetta del contratto integrativo aziendale a decorrere dal 1° marzo.
L’attenzione di Rsu, lavoratrici e lavoratori è rivolta a giovedì 13 febbraio, data in cui è stato convocato un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per discutere del futuro della Berco di Copparo.

I sindacati: “Il 13 febbraio ci aspettiamo una svolta”
Nel corso della mattinata l’intervento dei responsabili della Rsu Berco, che ha ribadito la propria azione unitaria: “Viste le scelte operate dal management per conto della multinazionale tedesca ThyssenKrupp di continuare ad agire unilateralmente col metodo del ricatto nei confronti dei lavoratori, l’indisponibilità al confronto per inaffidabilità della controparte. È paradossale che l’unica mediazione sulle uscite volontarie si sia ottenuta con un ‘commissariamento’ delle relazioni da parte del Ministero. Dall’incontro del 13 febbraio prossimo ci aspettiamo finalmente una svolta. ThyssenKrupp decida di venire in Italia a discutere del futuro dell’azienda”.
Lo sconforto tra i lavoratori
Nella mattinata di oggi, molti i lavoratori presenti davanti all’ingresso storico dello stabilimento Berco. Tra di loro anche rappresentanze delle istituzioni, con il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni, alcune rappresentanze politiche e la consigliera regionale dell’Emilia Romagna Marcella Zappaterra.
Poca voglia di parlare tre i lavoratori e lavoratrici della Berco, prevalgono sentimenti di sconforto e soprattutto grande incertezza sul futuro di molte famiglie.

“Ormai non sappiamo più cosa dire – afferma Vanni Navarri – .al momento non abbiamo più speranze su nulla. Una continua attesa per conoscere come sarà gestita questa situazione. Tutto questo almeno fino al 13 febbraio quando ci sarà l’incontro ministeriale con l’azienda. Possiamo dire che siamo nel limbo più totale. Una situazione davvero molto brutta ormai da tempo. Si fa anche molta fatica a lavorare – prosegue Navarri – in quanto anche se entri nello stabilimento si ha sempre la mente qui fuori, in quanto ci si chiede quotidianamente cosa succederà nel futuro, chiunque potrebbe essere licenziato”.
Poi la voce di un altro lavoratore che partecipa allo sciopero, Cristiano Cappellari: “Una situazione difficile. Posso dire che personalmente sono in quest’azienda da 31 anni e ne ho viste tutti i colori, ma una situazione come questa, dove ci sono interi reparti, in cui gli operai sono costretti a spazzare per terra perché non c’è lavoro, non l’avevo mai vista. Ora attendiamo gli sviluppi dei prossimi incontri. Come detto al sindacato, cercheremo di fare quel che ci dicono, continueremo con la nostra unica arma che è quella dello sciopero. Poi personalmente sono convinto che si arrivi ad una soluzione, quindi rimango fiducioso. Si rimarrà in trepidazione e con l’incertezza, ma si spera che tra 70/75 giorni si possa trovare un accordo definitivo e meno indolore possibile. Si è disposti a tutto, anche di andare in Germania, a fare sentire la nostra voce”.