
Un presidio dell'anno scorso alla Siro di Ostellato: i dipendenti sono stati licenziati con una Pec
Festa di Liberazione di lotta per difendere il posto di lavoro alla Sirio di San Giovanni, nell’Ostellatese. Rischiano il posto 36 lavoratori e scatta lo sciopero. E’ stato indetto dalla segreteria territoriale della Filt Cgil di Ferrara, a seguito dell’apertura dello stato di agitazione delle federazioni regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, comunicato a mezzo Pec. E’ uno sciopero aziendale dell’intero turno di lavoro di tutte le lavoratrici e i lavoratori in servizio presso il cantiere sito nel comune di Ostellato, nell’area industriale Sipro, nella "VSG – Officine Sirio", per le giornate di lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 aprile.
"Le motivazioni dello sciopero – afferma il segretario generale della Filt Cgil di Ferrara, Luca Greco – sono quelle già esplicitate nell’apertura dello stato di agitazione. Nel dettaglio la mancata attivazione della clausola sociale nell’ipotesi di reinternalizzazione di parte dei servizi da parte di "VSG"; la mancata comunicazione, ex articolo 42 e 42 bis CCNL logistica, trasporto merci e spedizione, del soggetto subentrante nel nuovo appalto con conseguente perdita di lavoro per oltre 50 fra lavoratrici e lavoratori se si considerano le altre sedi del Gruppo". Delle 36 persone che rischiano il posto di lavoro, 21 sono a tempo indeterminato e altre 15 hanno un contratto a termine con scadenza il 30 aprile. Lo sciopero sarà di 8 ore, coincidenti con l’intero turno di lavoro. La Cgil ammonisce che "è fatto divieto assoluto di sostituire, in qualsiasi modo e con qualsiasi formula, i lavoratori in sciopero".
Si tratta di un’ulteriore mobilitazione dopo le due precedenti del 1° e 9 aprile, date in cui a scioperare erano stati i lavoratori metalmeccanici, che chiedevano un piano industriale di prospettiva, che garantisca investimenti, piena saturazione degli stabilimenti e piena tenuta occupazionale. Inoltre un contratto integrativo di Gruppo che garantisca, in prospettiva le stesse condizioni salariali e di diritti collettivi e individuali.