Teleriscaldamento Ferrara, boom dei prezzi. "Aumenti del 300%. Ditte a rischio"

La denuncia di Confesercenti, Scolamacchia: "Ora il Comune vada in Cda e rappresenti il problema"

Ferrara, Da sinistra Alessandro Osti, Nicola Solamacchia e Michele Rosati

Ferrara, Da sinistra Alessandro Osti, Nicola Solamacchia e Michele Rosati

Ferrara, 19 maggio 2022 -  Caro teleriscaldamento quanto ci costi. "Ormai non si parla più di aumenti, è meglio definirla escalation". Il presidente di Confesercenti Nicola Scolamacchia è alle prese con numeri e dati per quantificare di quanto, da un anno all’altro, le tariffe legate alla geotermia siano aumentate. Il risultato? "È presto detto – afferma – . Rispetto al primo trimestre 2021, quest’anno le cinque aziende che abbiamo preso in considerazione hanno registrato un incremento del 216%". Come se non bastasse però, realisticamente "l’impatto delle bollette arriva a pesare qualcosa come il 340% in più rispetto al 2021". Riavvolgiamo un attimo il nastro. Da tempo Confesercenti è al lavoro per sottolineare come la geotermia, vera risorsa del territorio ferrarese, allo stato attuale, non solo non convenga più "ma è diventata un vero e proprio salasso per le aziende".

La conclusione a cui Scolamacchia arriva poggia su basi misurabili. "Abbiamo preso a campione cinque strutture ricettive del centro storico – così il numero uno di AssoHotel – e abbiamo confrontato le bollette legate al teleriscaldamento raffrontando il primo trimestre del 2021 al primo trimestre del 2022. Ciò che è emerso è questo aumento vertiginoso". Un problema a cui l’azienda che eroga il servizio, Hera, a tentato di calmierare. Ma, secondo Scolamacchia, "in maniera assolutamente inefficace". Fermo restando che "lo sforzo del Comune e dell’assessore all’Ambiente Alessandro Balboni è stato più che apprezzabile". La multiutility, in effetti, a fronte dell’impennata delle forniture energetiche, ha stanziato un milione e mezzo di euro per calmierare le bollette. "Peccato però – dice Scolamacchia – che, quando abbiamo chiesto di capire in che modo questa cifra fosse stata ripartita, da Hera ci è stato risposto che non era possibile saperlo". Il dubbio è sorto al numero uno di Confesercenti per almeno due motivi. Il primo è legato "all’esiguità dello sgravio ottenuto dalle strutture alberghiere". Il secondo è legato alla natura del servizio stesso. "Il teleriscaldamento – riprende – ha solamente una piccola parte che dipende dalle risorse fossili. Per cui, non si capisce quale sia il motivo di questi incrementi vertiginosi". Dunque il prezzo del teleriscaldamento, incalza, "appare slegato dal costo di produzione. Tema, anche questo, che abbiamo posto a Hera chiedendo delucidazioni. Eppure, non ci sono arrivate risposte". Torniamo per un attimo ai numeri. I cinque alberghi, nel primo trimestre dell’anno scorso, a fronte di un consumo di 508 Kw, hanno pagato – di teleriscaldamento – poco più di 25 mila euro. Il primo trimestre di quest’anno, gli importi sono arrivati a oltrepassare gli ottanta mila euro.

E, se per il primo trimestre sono intervenuti gli sgravi, "oggi ci troviamo, con le bollette di aprile, a dover far fronte a spese nuovamente folli". La proposta che Scolamacchia indirizza all’amministrazione comunale, alla luce dei risultati ottenuti nell’ambito del tavolo con Hera è quella di "portare in consiglio di amministrazione della Multiutility l’esigenza di rimodulare la tariffazione legata al teleriscaldamento che, se dovesse rimanere di questa entità, rischierebbe di minare profondamente glli equilibri economici delle imprese".