Caso Naomo Lodi, Alan Fabbri "Basta attacchi, la linea la detto io"

Il sindaco posta un video sui social: "Sono abituato agli attacchi e ascolto tutti. Contro il mio vice c’è un accanimento"

Alan Fabbri e Matteo Salvini (Businesspress)

Alan Fabbri e Matteo Salvini (Businesspress)

Ferrara, 1 febbraio 2020 - Più che Piazzapulita, piazza Municipale. Il programma trasmesso da La7 si sta concentrando molto sulle vicende ferraresi e in particolare sugli ultimi accadimenti che hanno caratterizzato la tranche finale della campagna elettorale. Dal caso Solaroli-Ferraresi (l’ex vicecapogruppo del Carroccio che avrebbe offerto un posto di lavoro alla collega di partito in cambio delle sue dimissioni dal consigliere) alla boutade del vicesindaco Nicola Lodi che, in un video, ha dichiarato "di voler fare un culo così" agli avversari politici a seguito della vittoria alle regionali.

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Vittoria che però, come è noto, non c’è stata. Fino all’intervista rilasciata in esclusiva al ’Carlino’, il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, non aveva preso posizioni chiare sulle vicende, preferendo una linea attendista in attesa che si chiarissero i contorni dei fatti. Ora, dopo l’intervista che l’altra sera è stata mandata in onda su La 7, e nella quale al primo cittadino viene chiesto il suo parere in merito alla querelle Solaroli-Ferraresi e alle intemperanze del vicesindaco, Fabbri ha deciso di rispondere con un video caricato sulla sua pagina Facebook. "La linea in questa amministrazione la detto io - chiarisce il sindaco, fugando le polemiche diffuse dall’opposizione per alimentare la voce che a prendere le decisioni sia Lodi – : anche quando ero a Bondeno dicevano che a decidere era il vicesindaco. Ovviamente non è così".

Sul caso Solaroli, Fabbri rimarca la propria "estraneità e quella dell’amministrazione" ricordando che, peraltro, "si sta parlando del nulla perché a seguito di quel dialogo non è poi stato creato nessun posto di lavoro né pubblico né privato". Per rispondere alla martellante richiesta di dimissioni dell’ ex vicecapogruppo della Lega in Consiglio da parte della minoranza, il primo cittadino risponde: "Se le chiedessi a lui sarei costretto a chiederle anche di alcuni consiglieri del Pd che sono stati condannati per danno erariale o le cui attività private sono da anni oggetto di indagini". Chiari i riferimenti Caterina Ferri e ad Aldo Modonesi, già citati nell’intervista al Carlino.

In definitiva, "la pressione mediatica a cui siamo stati sottoposti – riprende il sindaco – è giustificata dal fatto che stiamo portando avanti un buon lavoro su diversi fronti: dalla viabilità alla pressione fiscale, passando per gli asili e le case popolari". In merito alle case popolari, Fabbri ribadisce come "Lodi abbia il diritto di stare nella casa dell’Acer: ha un bambino, ha famiglia e, comunque, si sta attrezzando per trovare un’alternativa".

Anche sul pass disabili, la difesa di Lodi da parte del numero uno della Giunta poggia su un dato certo: "Il vicesindaco nel 2005 fece un incidente a seguito del quale una commissione medica gli concesse il pass. Peraltro rilasciato dalla precedente amministrazione". Sugli attacchi personali che a più riprese gli sono stati rivolti (fascista, xenofobo, razzista), il sindaco glissa: "Non fanno parte della mia vita ne tanto meno della mia provenienza familiare". A monito, prima ai suoi, ma anche alla minoranza, Fabbri fa presente che "gli attacchi sul piano personale andrebbero tenuti fuori dalla discussione politica".

A regionali terminate, l’auspicio del sindaco è quello che "la pressione mediatica cali, così come l’attenzione su un comune che, dopo 74 anni di governo di centrosinistra, è stato conquistato da noi". In cauda sorrisum . "Non ci fermeranno questi mezzi di basso profilo – chiude sorridente Fabbri – la nostra serietà sarà dimostrata dai fatti, dal lavoro e dal sorriso".