Eletti Emilia romagna 2020 Ferrara, sono quattro ma Sgarbi lascia

Zappaterra, Marco Fabbri e Bergamini espressi dalla Circoscrizione. Il critico, votato a Bologna, è incompatibile perché parlamentare

Marco Fabbri, Marcella Zappaterra e Fabio Bergamini

Marco Fabbri, Marcella Zappaterra e Fabio Bergamini

Ferrara, 28 gennaio 2020 - Sono quattro i ferraresi eletti in Consiglio regionali. Tre nella Circoscrizione provinciale (Marcella Zappaterra, Marco Fabbri e Fabio Bergamini), mentre Vittorio Sgarbi entra, e come vedremo esce, con i colori rossoblu, essendo stato il più votato di Forza Italia a Bologna. Un risultato però effimero, il suo, perché c’è incompatibilità con la carica di parlamentare: in viale Aldo Moro, perciò, Sgarbi non dovrebbe metter piede, a meno di non rinunciare allo scranno, e allo stipendio più ricco, di deputato.

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Stiamo perciò ai tre eletti sicuri. Il Pd, per effetto della vittoria di Bonaccini, conquista due seggi. Confermata Marcella Zappaterra (5.406 preferenze), 47 anni, dal 2009 al 2014 presidente della Provincia. Le new entry sono quelle dei due sindaci di Comacchio e di Bondeno, Marco Fabbri e Fabio Bergamini.

Nato a Comacchio il 16 gennaio del 1983, Marco Fabbri (2.927 preferenze) è laureato in Scienze Politiche. Il suo primo lavoro è stato quello di investigatore privato, per un’agenzia di Forlì. Poi, dopo quattro anni da vigile urbano a Ostellato, è stato assunto come impiegato al Comune di Mesola. La sua carriera politica è iniziata nei Cinquestelle: il 22 maggio del 2012, con la benedizione di Beppe Grillo, è diventato sindaco di Comacchio. Poi è arrivata la scomunica dai pentastellati, ma ciò non gli ha impedito di essere riconfermato al primo turno nel giugno del 2017. Alle Regionali, è stato candidato nella lista del Partito Democratico. Adesso però Fabbri dovrà lasciare la carica, com’è avvenuto nel 2014 per il suo omonimo Alan.

E come accadrà per Fabio Bergamini (2.537 preferenze), primo cittadino leghista di Bondeno, anche lui esordiente in viale Aldo Moro. Quarant’anni il prossimo 2 febbraio, Bergamini è laureato in Storia e Filosofia: dal 2006 e sino all’elezione a sindaco di Bondeno, ha lavorato all’ufficio permessi della Prefettura (di cui è dipendente in aspettativa). La sua carriera politica è tutta interna alla Lega, nella quale ha in pratica vissuto un’esperienza da gemello di Alan Fabbri. Dalla militanza nei Giovani Padani all’approdo prima alla segreteria comunale e poi a quella provinciale del Carroccio, sino alla conquista della fascia tricolore del Comune matildico. Un passaggio di testimone avvenuto nel 2014, proprio a seguito dell’elezione di Alan Fabbri in Regione.

Se per Comacchio le ‘suppletive’ sono scontate (la legislatura scade nel 2022), a Bondeno potrebbero non essere automatiche visto che comunque si dovrebbe andare al voto amministrativo già a primavera. Probabile dunque un breve interim del vicesindaco.