«Il porto è il luogo da cui guardare chi arriva dal mare»

L’arcivescovo Perego torna a parlare di migranti

L’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego (foto archivio Businesspress)

L’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego (foto archivio Businesspress)

Ferrara, 16 agosto 2018 - «PAOLO, che parla nel grande porto di Corinto, ci ricorda che l’Assunta è sinonimo di risurrezione, di vita, di pace. Chi ha fede in Gesù e si affida a Lui risorgerà, la sua vita avrà una fine nell’abbraccio con il Padre. Se queste parole dal porto di Corinto arrivassero nei nostri porti, dove morte e vita si affrontano, chiuderemmo o spalancheremmo i nostri porti?». Lo affermerà l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio,Gian Carlo Perego, nell’omelia della messa dell’Assunta. «Se per ogni persona il destino è la risurrezione e la vita, come credenti potremmo accettare di abbandonare alla morte tanti nostri fratelli e sorelle? Il porto non è il luogo da cui guardare la città, ma è il luogo da cui si guarda il mare e chi arriva dal mare».