PoliticaFerrara, Solaroli si autosospende. "Ho parlato con leggerezza"

Ferrara, Solaroli si autosospende. "Ho parlato con leggerezza"

Dopo il caos per gli audio rubati, la candidata Borgonzoni aveva chiesto l’espulsione del leghista. Fabbri: "Bene il passo indietro"

Stefano Solaroli (al centro) tra il vicesindaco Lodi e il capogruppo della Lega Zocca

Stefano Solaroli (al centro) tra il vicesindaco Lodi e il capogruppo della Lega Zocca

Ferrara, 18 gennaio 2019 - "Solaroli va sbattuto fuori. Non so se esce lui spontaneamente, ma se c’è un singolo che ha fatto una cosa del genere, è ovvio che lo allontaniamo. E penso che verranno valutate anche azioni legali nei confronti di questa persona". Sono le 13 quando Lucia Borgonzoni, candidata della Lega alla presidenza della Regione, scarica di fatto il protagonista del video choc diffuso da ‘Piazza Pulita’. Le fa eco, negli stessi minuti, l’eurodeputata del Carroccio Silvia Sardoni: "C’è poco da discutere – afferma ai microfoni di La7 –, gente così nella Lega non ci deve stare".

Sembra il preludio a un’espulsione annunciata, che in realtà non arriverà mai. Tre ore più tardi, al termine della riunione del gruppo consiliare della Lega, Stefano Solaroli annuncia la semplice autosospensione: lascia solo l’incarico di vicecapogruppo, e non prenderà parte all’attività di partito. Poi rilancia: "Denuncerò chi ha cercato di screditarmi e chi ha divulgato una registrazione avvenuta in maniera fraudolenta".

A fronte di questo gesto, il sindaco Alan Fabbri è meno netto della Borgonzoni: "Apprezziamo la volontà di fare chiarezza e approviamo il suo gesto, compiuto in nome della trasparenza". Per il sindaco, "il caso è stato montato ad arte su un dialogo privato e utilizzato all’interno di un servizio fazioso". Fabbri non chiede dunque le dimissioni di Solaroli, auspicando "che il suo passo indietro metta la parola fine alle polemiche strumentali nate su questa spiacevole vicenda".

Maggiore severità, in un ordine del giorno che sarà discusso già lunedì in Consiglio, la invocano i capigruppo del Pd, Azione Civica e Gente Amodo, Aldo Modonesi, Roberta Fusari e Dario Maresca: una sorta di ‘sfiducia politica’, con la richiesta a Fabbri delle "immediate dimissioni del consigliere Solaroli, e di chiarire quali azioni intenda intraprendere, comprese le vie legali, a tutela dell’immagine dell’Amministrazione comunale e della città". Parole di censura anche verso il Stefano Solaroli, altro protagonista del video, e da molti considerato il principale sponsor di Solaroli.

Da lui, ieri, silenzio tombale. "L’autosospensione è uno strumento che non esiste per un consigliere comunale – attacca Aldo Modonesi –: non esiste nel Testo unico degli enti locali, né nello Statuto del Comune. Non ci si può autosospendere, a meno di non voler prendere in giro un’istituzione e un’intera città". Per il capogruppo del Pd, "la Lega non ha il coraggio, la coscienza, il senso di responsabilità e il rispetto per il ruolo che riveste, che imporrebbe di affrontare questa brutta pagina per la città con dignità e trasparenza". Qualche imbarazzo, sottotraccia, emerge anche da ambienti del Carroccio, ricordando due imbarazzanti precedenti, che hanno visto protagonista lo stesso Solaroli: i video in cui esibiva una pistola, e quello in cui annunciava di voler montare un ‘trincia Rom’ sulla propria jeep .

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Con la semplice autosospensione, invece, Solaroli resta in Consiglio: forse, si apprende informalmente, potrebbe disertare la seduta, e anche le prossime, sino a quando i contorni della vicenda non saranno chiariti. E il posto fisso da dipendente comunale, come hostess del trenino turistico? La promessa di 1.400 euro al mese, con quattordicesima e senza concorso, a patto che la Ferraresi lasci il Consiglio? "Ho parlato con leggerezza", l’unica, mezza, ammissione. Il resto, dice Solaroli come a sconfessare la propria voce, "sono tutte illazioni di una persona a caccia di visibilità, che covava rancore contro il gruppo per dissidi interni di cui era protagonista, e che poi è fuoriuscita di sua iniziativa".

Quel posto fisso, per usare un termine alla Checco Zalone, non esisteva: nella pianta organica del Comune non figura il ruolo di hostess di un trenino turistico, gestito da una società privata (la City Red Bus) che fra l’altro non assume nessuno a tempo indeterminato. E che come requisito essenziale fissa la conoscenza perfetta dell’inglese. Lingua che, nel video, la Ferraresi dice di non conoscere: "Questo lo sappiamo solo tu ed io – le risponde Solaroli –. Good morning, good night, good afternoon". Manca solo il... goodbye, perché di fronte all’invito esplicito della Borgonzoni, Solaroli si mette in standby, e Fabbri non gli chiede nulla più. Preoccupato solo di ribadire "che l’amministrazione è completamente estranea all’accaduto".