Stefano Solaroli, spunta un video del candidato della Lega a letto con la pistola

Lui si difende: "Immagini vecchissime che io ho tolto dalla rete". Si infiamma la polemica. Fabbri prende le distanze. Il Viminale: "Arma ritirata da tempo"

Sulla destra un frame del video di Stefano Solaroli con la pistola

Sulla destra un frame del video di Stefano Solaroli con la pistola

Ferrara, 3 giugno 2019 - Si infiammano i toni a pochi giorni dal ballottaggio che domenica decreterà il prossimo sindaco di Ferrara. La polemica che sta tenendo banco è legata ad un vecchio video di un candidato al consiglio comunale della Lega, Stefano Solaroli, nel quale si vede lui a letto con una pistola. Si tratta di un video di qualche anno fa, pubblicato su Youtube, che è stato tolto dalla rete e diffuso nelle ultime ore. La vicenda ha suscitato non poco clamore. E domenica si sfidano proprio il candidato della Lega Alan Fabbri, che al primo turno ha preso il 48,5% e quello del Pd Aldo Modonesi che parte dal 31,6%.

Ferrara: Alan Fabbri e Aldo Modonesi si sfidano al ballottaggio del 9 giugno 2019
Ferrara: Alan Fabbri e Aldo Modonesi si sfidano al ballottaggio del 9 giugno 2019

"Fanno i moderati, fanno quelli che baciano il crocefisso, ma questo video racconta bene quello che sono. Quest'uomo, se Alan Fabbri vincerà le elezioni, entrerà in consiglio comunale a Ferrara", dice il segretario regionale del Pd Paolo Calvano.

Il diretto interessato ha fatto un altro video su Facebook per giustificarsi e chiarire. "Il video originale, vecchissimo, durava otto minuti - dice Solaroli - ed è stato tagliato e cucito. Io parlavo di felicità, avevo appena pulito quell'arma, regolarmente detenuta. Questa è la macchina del fango che si muove. Io l'ho eliminato dalla rete e non è mai stato su Facebook". Solaroli ha annunciato querele nei confronti di chi ha diffuso il video.

Fabbri prende le distanze: "Non condivido"

"Come candidato sindaco e, prima ancora, come cittadino, non condivido il messaggio del filmato e disapprovo, in generale, qualsiasi forma di ostentazione relativa all'utilizzo delle armi, ma ritengo altrettanto importante non esacerbare i toni su una vicenda di vecchia data". Così il candidato sindaco della Lega a Ferrara Alan Fabbri, numero uno del Carroccio in Regione, prende le distanze. "Il Pd che cavalca l'onda mediatica cercando di diffondere la paura - sottolinea Fabbri - non fa il bene dei ferraresi che dovrebbero, invece, recarsi al voto in un clima sereno, per scegliere chi sarà il prossimo sindaco della città sulla base dei programmi. Il video in questione risale al 2014, è stato rimaneggiato e diffuso ad arte, a qualche giorno dal voto, da chi ritiene di trarre beneficio da un clima avvelenato".

Il Viminale: "Arma ritirata"

Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, non possiederebbe armi il candidato leghista Solaroli. Dato che proprio per quel filmato del 2014, a fine luglio 2018 era scattato un divieto di possedere armi puramente cautelativo. Solaroli non ha precedenti penali. "Da tempo non ha più quell'arma e ha già indicato un privato a cui cedere l'unico piccolo revolver di cui era ancora in possesso. In attesa della cessione la questura ha provveduto al ritiro dell'arma".

"Salvini intervenga"

Interviene sulla vicenda la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli. "Il Ministro dell'Interno e segretario della Lega Matteo Salvini prenda le distanze da Stefano Solaroli, il candidato pistolero del suo partito al consiglio comunale di Ferrara, e valuti se fargli fare un passo indietro in caso di proclamazione dopo il ballottaggio. Il video diffuso dal candidato consigliere sui social è sconcertante e pericoloso. Mostrare in bella vista un pistola è un fatto grave". Scrive in una nota la De Micheli. "Considerando che questo video girerà anche tra i più giovani, compresi molti minorenni, la vicenda è doppiamente inquietante: è un messaggio violento, del tutto inadatto ad un uomo chiamato a rappresentare le istituzioni. E'  questa - chiede l'esponente dem - la sicurezza per Salvini? Fare il bullo sui social? Solaroli stesso parla di 'contagio', auspicando che le persone si armino a prescindere da reali e contingenti motivazioni. Ma si rende conto di cosa ha detto e cosa ha fatto?". "La sua inadeguatezza è evidente, Salvini gli faccia fare un passo indietro. La cultura delle armi negli Usa ha costi in vite umane ed economici esorbitanti senza dare peraltro maggiore sicurezza ai cittadini, una cosa di cui il nostro Paese non ha certo bisogno. Peraltro, tenere un'arma da fuoco in giro per casa per fare un video, quando magari nelle altre stanze ci sono i figli e altri familiari, è una cosa estremamente pericolosa e preoccupante", conclude De Micheli.