Tariffa rifiuti, Fornasini. "Imprese penalizzate"

Il nodo rifiuti: Fornasini (Forza Italia) analizza i dati dell’Osservatorio

Il consigliere comunale di Forza Italia Matteo Fornasini (foto archivio Businesspress)

Il consigliere comunale di Forza Italia Matteo Fornasini (foto archivio Businesspress)

Ferrara, 15 settembre 2018 - Il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, «anche se è stato venduto dall’Amministrazione comunale di Ferrara come conveniente, fa spendere di più le imprese e soprattutto non premia i virtuosi». L’attacco è del consigliere comunale di Forza Italia, Matteo Fornasini che, reduce dall’incontro con l’osservatorio sui rifiuti, si dice «allarmato per i dati forniti dai tecnici di Hera sullo stato dell’arte delle tariffe applicate ai conferimenti di rifiuti relativamente alle imprese, o meglio alle utenze non domestiche». I numeri parlano chiaro. Nel territorio ferrarese, le utenze non domestiche (vale a dire scuole, magazzini, cinema, imprese) sono 7.604. Dall’analisi dei dati fatta da Fornasini, risulterebbe che, fino a metà giugno (ultimi dati disponibili elaborati da Hera), comunque in proiezione per la fine dell’anno, 3.331 degli attori che figurano in questa categorie, pur rimanendo entro il limite di conferimenti previsti dal regolamento, «spenderebbero addirittura di più dell’anno scorso quando veniva applicata la Tari».

Tassa già a livelli altissimi: lo scorso anno, secondo lo studio elaborato dall’osservatorio ‘Cittadinazattiva’, Ferrara era la città in cui si pagava la Tari più salata (325 euro pro capite, contro una tariffa media regionale di 282 euro). Ma c’è un ulteriore dato preoccupante: «Circa il 17 per cento delle imprese (1.273) – scandisce il consigliere comunale forzista – a giugno, non aveva ancora i dispositivi necessari per i conferimenti». Ma c’è un altro 25 per cento (1.862) che, pur avendo la dotazione per depositare i rifiuti, e pur rimanendo entro i limiti dei conferimenti consentiti, pagherebbe di più rispetto al 2017. «Teniamo presente – continua l’esponente di minoranza – che il passaggio dalla Tari all’attuale tariffa puntuale, permette di scorporare l’Iva del 10% dal totale della bolletta. Ma, nonostante la possibilità di detrazione, su 3.331 imprese, 977 risparmiano, mentre 2.354 pagano di più».

In sostanza al netto degli enti che non hanno ritirato le dotazioni, «un’impresa su quattro, nonostante la virtuosità a differenziare, paga di più rispetto all’anno scorso». Matteo Fornasini si dice consapevole del fatto che il Comune abbia dedicato un capitolo del bilancio (150 mila euro), per sanare eventuali anomalie del sistema di raccolta, ma ci sono due ‘punti oscuri’: «Bisogna capire – spiega - se questi soldi sono sufficienti a sopperire ai danni provocati dall’applicazione della tariffa puntuale» e comunque si tratterebbe di «soldi dei ferraresi».

Soldi pubblici, per far fronte agli errori di un’Amministrazione «incapace di capire le reali esigenze delle imprese e che, contrariamente al buon senso, alzano le tasse, sfilacciando un tessuto economico già non solidissimo». E’ evidente che «le scelte del Comune – chiude l’azzurro - ancora una volta, vanno a discapito e non a favore dei ferraresi».