Atalanta Spal 1-2, che capolavoro

Serie A, i ragazzi di Semplici scavalcano il Genoa e agganciano il Brescia sul ciglio della zona salvezza

Il gol di Petagna (foto Ansa)

Il gol di Petagna (foto Ansa)

Ferrara, 20 gennaio 2020 -  La Spal ruba il fuoco da casa della Dea. Un capolavoro dipinto di bianco e di azzurro concede agli estensi tre punti di ossigeno puro con cui la Spal scavalca il Genoa e aggancia il Brescia sul ciglio della zona salvezza, al termine di un’impresa che alla vigilia poteva sembrare impossibile quasi a tutti. A tutti, ma non ai ragazzi di mister Semplici, arrivati a Bergamo con l’intenzione di fare la partita e capaci con un ardore spaventoso di arginare persino il migliore attacco della Serie A, punendone la difesa in appena sei minuti di fuoco da cui sono scaturiti il gol di Petagna prima e il raddoppio vincente di Valoti poi.

Spal che parte cagnesca sin dall’avvio a Bergamo, ancora con Dabo dal primo minuto a svantaggio di Murgia. Con più frusta che fioretto, gli ospiti iniziano chirurgici nel palleggio in fase di possesso e già al 3’ i primi a rendersi pericolosi sono proprio i biancoazzurri, con Strefezza che dai 25 metri impegna Sportiello a deviare in angolo. Con il pressing alto (FOTO), la ciurma di Semplici non lascia che la Dea si distenda facilmente nei primi 10’, ma la zampata neroazzurra resta dietro l’angolo. All’allentarsi della morsa spallina, Zapata s’invola in campo aperto sulla sinistra e punta Cionek in uno-contro-uno. Il colombiano accentra di piatto a cercare Ilicic che di tacco gira la sfera nella rete di Berisha, portando in vantaggio i padroni di casa per 1-0. Gol che tramortisce la Spal, meno concreta per il frangente di gara successivo, con un paio di regali a centrocampo che favoriscono le percussioni atalantine in contropiede.

Al 25’ un’estemporanea botta da fuori area di Dabo riporta sulla corda un’Atalanta galvanizzata. Ma i padroni di casa fanno la parte di Forrest Gump sulle ripartenze e ancora da una galoppata di Duvan si rendono pericolosi, con il centroavanti neroazzurro che scarica una gran bordata sul montante di Berisha. Fortunatamente per la Spal, la Dea è però anche un po’ leziosa sotto porta e in chiusura, al 43’, c’è tempo pure per il brivido spallino, quando per la prima volta i biancoazzurri arrivano a far paura dal cuore dell’area, con l’incornata di Petagna che trova solo il palo a sputare fuori il gol dell’ex a ridosso della pausa.

Un gol ritardato dal viaggio negli spogliatoi, ma che si concretizza al 9’ della ripresa. Chi di contropiede ferisce, di contropiede perisce e il pareggio Spal è un capolavoro degli ex. Reca lanciato sulla corsia sinistra, serve puntuale il rimorchio di Petagna, che da due passi non fallisce il tiro, firmando così un meritato pareggio biancoazzurro. L’incornata dell’Ariete di Trieste è nettare per l’umore Spal. Gli ospiti ritrovano lo smalto più arrembante visto in apertura e dopo appena sei minuti di gioco, arriva anche il raddoppio, con Valoti che da ballerino del Bolshoi danza sul limite dell’area neroazzurra e dopo un fraseggio con Dabo infilza la Dea nell’unico spazio utile rimasto fra i guantoni di Sportiello e il palo.

Partita che si sporca inevitabilmente, con la Spal ora più preoccupata a non subire piuttosto che continuare a offendere e tutto il Gewiss Stadium infervorato a sostenere i propri beniamini. Un’Atalanta insospettabilmente in affanno inizia ad avventarsi con furia sulla porta biancoazzurra per il resto della ripresa e allora Semplici gioca a scacchi, sostituendo Reca con Tomovic per garantire negli ultimi minuti d’assalto un po’ di copertura in più a Berisha. Gli spartani spallini giocano assediati in una propria trequarti che è come il passo delle Termopili, ma questa volta anche il miglior attacco della serie A deve arrendersi dinanzi a una bella Spal che ci ha creduto di più. Molto di più.

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