Arena scommette su se stesso: "Dopo le giovanili avevo smesso, ora sono in serie B..."

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Faccia da bravo ragazzo e idee chiare. La Spal scommette su Matteo Arena, che dopo tanta gavetta nelle categorie minori sogna di ritagliarsi un posto in serie B. "La trattativa è durata un po’ troppo, infatti ho trascorso le ultime settimane con un pizzico di ansia – confessa il difensore proveniente dal Monopoli –. Per me è la prima esperienza lontano dalla Puglia, ma era arrivato il momento di allontanarmi da casa. Non nego però di aspettare con trepidazione la partita col Bari, anzi ne approfitto per chiedere alla società qualche accredito in più per parenti e amici. Ferrara? Mio padre ci ha vissuto un anno e me ne ha parlato benissimo: una sorta di segno del destino, so già che mi troverò alla grande. La difesa è giovane, ma vedo la giusta fame e ci faremo trovare pronti: ho parlato molto con Meccariello e Varnier, poi ci sarà tempo per conoscerci meglio.

Il mio percorso calcistico non è stato affatto lineare, anzi dopo essere cresciuto nel Bari smisi di giocare. Un lungo colloquio con mio zio però mi indusse a riprendere, così ripartii dal Vigor Trani in Eccellenza. Presi quell’avventura alla leggera, iniziando parallelamente a frequentare l’Università di Ingegneria a Bari. Le cose però andarono talmente bene che mi ritrovai a Foggia, poi dopo il fallimento del club finii al Monopoli, dove sono rimasto tre anni. A Trani e Foggia giocavo a centrocampo, poi a Monopoli per necessità sono stato schierato al centro della difesa, e da lì non mi sono più spostato. Le mie caratteristiche? Forza fisica, colpo di testa e attenzione nelle varie fasi di gioco sono mie qualità migliori, mentre devo migliorare nella gestione di palla. L’Università? Giocando vicino a casa sono sempre riuscito a dare gli esami: me ne mancano tre per terminare la triennale, poi vedremo se riuscirò a laurearmi durante la stagione o la prossima estate. Inizialmente era una necessità, una sorta di piano B se non fossi riuscito a fare il calciatore, ma voglio comunque continuare e iscrivermi anche alla magistrale. Di sicuro non è facile conciliare calcio e studio: diciamo che trascorro le estati più sui libri che al mare, ma si può fare".

s.m.