Attaccamento e sacrificio La Spal segue questa linea

Nelle scelte di Tacopina, Lupo e Venturato, verranno privilegiati giocatori con queste caratteristiche. Viaggiando a fari più spenti rispetto al passato

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Basso profilo e idee chiare. Quello che ha incontrato martedì sera gli sponsor della Spal allo stadio Mazza è un Joe Tacopina molto diverso da quello costantemente sopra le righe che abbiamo conosciuto nella prima fase di presidenza biancazzurra. Evidentemente, le difficoltà emerse nell’ultimo campionato e la grande paura di doversi giocare la salvezza ai playout hanno indotto l’avvocato di New York ad abbassare il tiro. Evitando accuratamente di fare promesse che con ogni probabilità non riuscirebbe a mantenere. Quindi non si parla più di serie A, un sogno che per il momento rimane chiuso a chiave nel cassetto, ma il presidente Tacopina preferisce non citare nemmeno i playoff come obiettivo stagionale.

E parlando dei prossimi acquisti, Joe si limita ad elencare le caratteristiche dalle quali non bisogna prescindere, dall’attaccamento alla maglia al cuore, passando per determinazione e spirito di sacrificio. È facile quindi intuire che in casa Spal da un lato ci sia il desiderio di disputare un campionato diverso da quello dell’anno scorso, ma dall’altro si avverta la preoccupazione per una serie B che si profila estremamente impegnativa e competitiva.

A certificarlo sono i nomi del club ai nastri di partenza e di una serie di proprietà che non baderanno a spese per puntare alla vetta della classifica. Tra queste, sono diverse quelle a stelle e strisce, perché se oltre 10 anni fa Tacopina fu il pioniere degli investitori americani nel calcio italiano, oggi il presidente della Spal è in buona compagnia. Anzi, aumentano ogni anno in maniera esponenziale gli imprenditori e uomini d’affari statunitensi che decidono di intraprendere questa avventura.

Tra le società retrocesse dalla serie A, il Genoa è controllato da 777 Partners, una società di investimenti alternativi con sede a Miami. Il patron del Venezia invece non ha bisogno di presentazioni per Tacopina, considerando che lo sbarco in laguna di Duncan Niederauer si deve proprio a lui. Nato a New York come Joe, il presidente degli arancioneroverdi ha fatto una brillante carriera in Borsa: a 26 anni è entrato in Goldman Sachs e nel 2007 è stato addirittura nominato amministratore delegato della Borsa di Wall Street.

Con Parma e Pisa – controllate rispettivamente da Kyle Krause e Alexander Knaster – il presidente Tacopina si è già confrontato nell’ultima stagione, ma c’è da scommettere che stavolta non abbia intenzione di arrivare dietro a tutti i colleghi americani. E lo stesso vale per l’Ascoli, del quale il North Sixth Group detiene il 31% (ma la maggioranza è del presidente Pulcinelli). E poi ci sono i fratelli Hartono del gruppo Djarum, gli indonesiani che hanno acquisito il Como che Forbes inserisce tra i 100 uomini più ricchi al mondo. Infine, è vicino alla promozione in serie B il Palermo, che presto potrebbe finire presto in mani arabe. Insomma, la concorrenza internazionale non manca. Per questo – pur senza ridimensionare le proprie ambizioni – per il momento Joe preferisce lavorare a fari spenti.

Stefano Manfredini