Bella e sempre pericolosa davanti, ma dietro rischia tanto

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Pazza, coraggiosa, formidabile per animo e piglio quanto lacunosa in fase difensiva al culmine di una prestazione calcisticamente "eretica", la Spal mantiene l’imbattibilità esterna e allunga la sua serie positiva a 5 risultati utili alla prima sosta di campionato. Il guaio è che proprio a partire da Venturato, non si sa come pigliarlo, questo punto sul lago. Sul piano della voglia, dello spirito, della costruzione della manovra e della qualità dalla cintola in su, è una bella Spal capace di segnare tre gol in trasferta rimontando due svantaggi. Sotto l’aspetto della gestione della partita è invece una Spal molto ma molto difettosa, prodiga di errori individuali dietro, e ancor più incline a sbilanciamenti che la costringono a subire due reti in contropiede, uno sull’1-0 e l’altro sul 2-2, quindi con il risultato a proprio vantaggio, quasi che la foga di vincere abbia prevalso sull’equilibrio tattico e su una accorta conduzione dell’incontro. Che la Spal dietro contenga più di una scommessa è noto.

Numericamente si è provveduto con Fiordaliso, che però non è ancora pronto, e siccome si rompono anche il solito Varnier e Tripaldelli, e sono ai box Arena e Dalle Mura, ci deve pensare Peda a salvare capra e cavoli nel giorno più nero di Meccariello. Non si può lasciare un difensore contro due avversari come sul 2-3 di Ioannou, mentre gli altri gol e il palo sono nati da sbagli individuali di Meccariello, Valzania, Esposito e Alfonso rispettivamente: ma altre volte la Spal si è fatta trovare troppo sguarnita per voler attaccare in massa.

Il Como ha lasciato fuori Cerri per lanciare i più veloci Mancuso e Cutrone con palle lunghe in profondità da dietro, sulle quali i difensori ospiti sono andati in affanno totale.

Venturato dovrà trovare contrarie più efficaci su queste situazioni. Altrimenti si paga. Di contro, non si può tacere che la Spal quando attacca offre veri spazi di bel calcio coralmente manovrato e trova con facilità la via della rete, anche grazie alla sua grande qualità da metà campo in su. E che davvero non si arrende mai nemmeno quando sembra alle corde come è apparsa ieri, e per due volte, nel secondo tempo. Fin qui in sei incontri Moncini e compagni sono sempre andati a segno. Se trova gli equilibri giusti, Venturato può accorgersi strada facendo di possedere una squadra davvero importante, per dirla con l’aggettivo a lui più caro.

Però attenzione: se il trend non cambia, si è già ben in media con i 54 gol al passivo dell’ultima stagione.

Mauro Malaguti