Borghi, tre generazioni cresciute sulla canoa

L’attuale presidente del club Mauro, il figlio Paolo e la nipote Elena, che ora sogna l’Olimpiade di Parigi: "Facciamo ciò che amiamo"

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Una passione per la canoa di tre generazioni. Si riassume così la storia sportiva passata, presente e futura della famiglia Borghi, legata al Canoa Club Ferrara. Una realtà che da 44 anni è presente a Ferrara, cinquecento iscritti, sede centrale in via Darsena 61, un’altra all’oasi di Vigarano Pieve, riconosciuta a livello nazionale come Centro per avviamento lo sport paralimpico. Quando si entra nella sede di via Darsena, si respira un’aria familiare, dove troviamo l’attuale presidente Mauro Borghi, 75 anni, il figlio Paolo, 48 anni e Elena, 20 anni. "Nel 1977 quattro amici e ‘pionieri’ della canoa – racconta Mauro Borghi – abbiamo deciso d’iniziare con questa nostra passione, decidemmo di far parte dei Canoisti Milano. Nel 1978 si decise di aprire una nostra sede a Ferrara sulla Darsena con una baracca, avevamo 5-6 canoe e un gruppo di dieci persone, il primo presidente fu Patrizio Zappi.

Gli anni passano. Importante nel 1989, quando grazie al supporto dell’impresa di Bruno Bertoncelli, il secondo presidente Dario Chiarelli realizzò l’attuale sede sfruttando una vecchia ferrovia. Siamo via via cresciuti, importante la figura della famiglia Bertoncelli, con Fausto, anni in cui sorse il centro per avviamento dello sport paralimpico". Mauro Borghi è stato presidente dal 1996 fino al 2018, poi è subentrato Luca Bertoncelli, prematuramente scomparso. Il figlio Paolo Borghi si sofferma sulle origini: "Io e mio fratello Enrico fummo avviati da piccolissimi sulla canoa, ricordo come il papà ci legava una corda alla canoa. Noi andavamo avanti e lui poi ci tirava all’indietro. Mio padre e i soci del Canoa Club Ferrara ci hanno trasmesso sani valori. Ci sentivamo ricchi senza portafoglio, facevamo quello che ci piaceva in mezzo alla natura. Sono arrivato fino alla nazionale nel 1997, poi un problema di salute dovetti abbandonare e mi sono dedicato ad allenare, tra questi ricordo Stefano Cipressi, alle Olimpiadi di Londra 2012, insieme a Pietro Camporesi e Nicolò Ferrari. Al Canoa Club Ferrara iniziammo il progetto triennale ‘Tokio 2020’, grazie ad importanti contributi di privati e famiglie, coniugando sport e studio. Finalizzato a partecipare alle qualificazioni olimpiche a Barcellona, dove Marta Bertoncelli ottenne il ‘pass’". Continua Paolo Borghi, stimato tecnico federale: "A loro abbiamo insegnato che al sacrificio degli allenamenti deve sempre esserci il principio base del divertimento, tra loro sono molto amici, sono soddisfatto del lavoro fatto". Si emoziona Elena ascoltando il nonno e papà: "La mia famiglia mi ha sempre sostenuta. Ora la mia passione è diventata un lavoro al servizio dell’Arma, alla quale devo garantire risultati sportivi. Mi alleno molto, mi sono diplomata al liceo scientifico con indirizzo sportivo. In tutti questi anni una cosa fondamentale è che non ho mai smesso di divertirmi e il tempo è volato. L’obiettivo? Partecipare alle qualificazioni olimpiche valide per Parigi 2024, un sogno che voglio realizzare".

Mario Tosatti