"Calcio, si ferma solo la terza categoria"

Braiati, presidente del Crer: "Con il nuovo decreto non cambia molto. Stop anche ai campionati giovanili ma a livello provinciale"

Migration

Ancora in aumento i casi di Covid-19 in Italia, il governo Conte corre ai ripari. Il Dpcm emanato l’altro giorno detta le nuove regole per cercare di contenere la diffusione del virus. Tra i tanti provvedimenti adottati ci sono anche delle limitazioni per gli sport: palestre piscine e circoli sportivi restano aperti, ma sono dei sorvegliati speciali. Restano invece vietati gli sport di contatto a livello amatoriale come calcetto e basket, ci sarà uno stop per le scuole per ragazzi e calcio dilettantistico. Attenzione, non siamo in presenza del blocco dei campionati, ma di alcune limitazioni.

"Si è creato un timore esagerato, bisogna saperli leggere i decreti – spiega Paolo Braiati, presidente del Crer, la massima istituzione regionale del calcio dilettantistico – I campionati vanno avanti come prima, fermo restando le regole di prevenzione che erano state adottate in accordo con le società sportive. E quindi mascherina, distanziamento e igiene delle mani, scoraggiare gli assembramenti. Vietato abbassare la guardia, serve la massima cautela".

Facciamo un po’ di chiarezza: cosa si ferma e cosa va avanti come prima?

"Si ferma la terza categoria e si fermano tutti i campionati giovanili a livello provinciale e le scuole calcio. Il decreto ci dà la possibilità di andare avanti per i campionati dilettantistici dall’Eccellenza alla seconda categoria. Insomma, quasi tutto come prima. Per quando riguarda i campionati giovanili, avanti solo quelli di élite, quelli regionali (allievi, giovanissimi, juniores) compresi gli interprovinciali allievi e giovanissimi. Aggiungo che l’attività di base potrà essere svolta solo con allenamenti individuali con distanziamento e senza fasi agonistiche".

Nel decreto si parla di stop allo sport amatoriale, vuole spiegare meglio?

"Per sport amatoriali si intendono non quelli gestiti per dire dal Csi o dall’Uisp, ma le manifestazioni spontanee di sport come calcetto o calcio tra ragazzi o nel dopo lavoro, niente a che vedere con i campionati organizzati. Sono consentiti soltanto gli eventi o le competizioni di interesse nazionale o regionale. Tutto confermato per quanto riguarda la presenza del pubblico negli impianti sportivi, con il 15 per cento della capienza fino al tetto massimo di mille spettatori".

Farete un documento per interpretare in modo corretto il Dpcm?

"In questi giorni la Lega ha promesso la diffusione di una circolare nella quale saranno precisati meglio i contorni del decreto, che le società sportive saranno tenute a rispettare".

Franco Vanini