Pierluigi Gollini, dalla Poggese all'Atalanta. "Al Mazza saranno emozioni"

Classe 1995 di Poggio Renatico, torna per la prima volta da avversario. "Facevo il raccattapalle sotto la curva Ovest"

Pierluigi Gollini (foto Lapresse)

Pierluigi Gollini (foto Lapresse)

Ferrara, 6 marzo 2018 - Tra i portieri emergenti del calcio italiano c’è anche Pierluigi Gollini, classe 1995 di Poggio Renatico. Dopo aver tirato i primi calci al pallone nella Poggese (da difensore e centrocampista), finisce alla Spal. È in via Copparo che avviene la sua trasformazione da giocatore di movimento a portiere, e negli anni successivi la sua carriera decolla. A livello giovanile passa prima alla Fiorentina e poi al Manchester United, facendo tutta la trafila nelle nazionali di categoria fino all’Under 21. Nel calcio dei grandi invece si mette in mostra in Serie A nel Verona, poi si trasferisce all’Aston Villa (Championship) e da poco più di un anno difende i pali dell’Atalanta.

Gollini, la vedremo in campo dal primo minuto? «Non lo so! Abbiamo giocato il recupero con la Sampdoria e mister Gasperini non ha ancora svelato le proprie scelte. Di sicuro, lo spero con tutto il cuore».

Sarebbe la prima volta da professionista? «Proprio così, l’unica volta che giocai su quel terreno di gioco fu nella categoria Giovanissimi, al torneo ‘Mazza’ contro l’Inter! Però sono sempre rimasto affezionato a quello stadio, e al ricordo di quando facevo il raccattapalle sotto la curva Ovest. Poi la mia carriera si è sviluppata altrove, però sono molto legato alla Spal e alla mia città».

I suoi amici di Poggio Renatico si stanno mobilitando? «Eccome, tutti i biglietti che sono riuscito a procurarmi li ho destinati a loro».

La sua storia in biancazzurro è molto particolare. Quando arrivò alla Spal non faceva nemmeno il portiere... «Nella Poggese giocavo difensore centrale, e fui selezionato dalla Spal per quel ruolo. Il primo anno continuai in difesa, giocando col numero 4! Il mio sogno però è sempre stato quello di fare il portiere, così verso la fine della stagione convinsi gli allenatori a farmi provare tra i pali. Il giorno dopo mi presentai al campo coi guanti, e nei vari tornei estivi dimostrai di saperci fare. Poi arrivò il momento di fare una scelta definitiva».

Dopo Fiorentina, Manchester United, Verona e Aston Villa è finito nell’Atalanta dei miracoli... «Siamo reduci da un grande campionato e ci stiamo ripetendo su più fronti. In Europa League abbiamo eliminato corazzate come Everton e Lione, per poi uscire a testa altissima col Borussia Dortmund. Adesso però ci abbiamo preso gusto e nelle coppe vogliamo tornarci».

Spal e Atalanta a caccia di punti per la salvezza e l’Europa League, chi la spunterà? «Di sicuro la Dea si presenterà a Ferrara affamata e agguerrita».

Tra ex di turno e amici di vecchia data, per lei è una partita speciale. «Verissimo! Con Costa e Viviani ci frequentiamo anche fuori dal campo, Vicari è stato mio compagno di Nazionale, poi ci sono i vari Mattiello, Dramè, Kurtic e Grassi che conosco benissimo».

Cosa pensa dei suoi colleghi Meret e Gomis? «Alex è un ottimo portiere, con grandi qualità e margini di miglioramento enormi. Attenzione però a non sottovalutare Alfred, al quale nella gara di andata ho fatto personalmente i compliment».

La Spal ce la farà a salvarsi? «Tra le ultime della classe è sicuramente quella più attrezzata. Non dimentichiamo che per una matricola è difficile affermarsi in Serie A, invece dopo una serie di promozioni la Spal si sta confermando un club di alto livello».